SAGITTARIO (sagittarius)
L'arciere romano. L'arco non era arma nazionale dei Romani, e perciò i primi sagittarî che compaiono nell'esercito romano sono Cretesi, inviati nel 216 da Siracusa per controbattere gli arcieri di Annibale (Livio, XXII, 37,8). I vantaggi di quest'arma furono subito apprezzati dai Romani, che assoldarono sempre in seguito arcieri, specialmente cretesi; Scipione Emiliano ebbe a lodarsi a Numanzia dei sagittarî mauri di Giugurta. Con l'estendersi dell'impero, arcieri celti, traci, pontici e soprattutto siri entrarono nell'esercito romano, che sotto l'impero contò fra gli auxilia corpi regolari (cohortes e alae) sempre più numerosi di sagittarî. La Notitia Dignitatum ricorda 54 numeri di sagittarî a cavallo e 13 a piedi.
Bibl.: R. Cagnat, in Daremberg e Saglio, Dictionn. des antiquités gr. et rom., IV, p. 1006; Fiebiger, in Pauly-Wissowa, Real-Encycl., I A, col. 1746; C. Cichorius, ibid., IV, col. 329; G. L. Cheesman, The auxilia of the Roman Imperial Army, Oxford 1914, p. 84 e passim; J. Kromayer e G. Veith, Heerwesen und Kriegführung der Griechen und Römer, Monaco 1928, pp. 312, 385, 524.