Vedi SAGUNTO dell'anno: 1965 - 1997
SAGUNTO (Saguntum)
Città dell'E della Spagna nella provincia di Valencia il cui nome antico è stato ripristinato nel Settecento sostituendo il medievale Murviedro.
Città degli Edetani, pare che nelle vicinanze di S. ci sia stata una colonia di Greci di Zancle. La città si rese famosa per la sua resistenza di fronte alle truppe di Annibale (219 a. C.) iniziandosi così (dato che S. era alleata di Roma) la seconda guerra punica. Gravemente danneggiata dalle truppe annibaliche la città fu ricostruita da Scipione (C.I.L., 11, 3836) e ben presto ebbe la cittadinanza romana.
Lo sviluppo urbanistico di S. pare simile a quello di Tarragona. La città antica si trovava su una montagna difesa da mura. Tuttavia l'antico insediamento fu riadoperato nel Medioevo come avamposto fortificato e i resti antichi hanno sofferto moltissimo nelle guerre, specialmente da parte delle truppe francesi nel 1811.
Ormai è difficile riconoscere le antiche mura. Durante l'Impero pare che nella città alta si siano sviluppate le costruzioni ufficiali, tempio (plaza de Armas) e teatro. Invece i quartieri di abitazione, nonché il circo, si trovavano vicino al corso del Pallantia. Le principali esplorazioni archeologiche sono avvenute nella città alta, mentre conosciamo poco la città in pianura, dove pure sono stati rinvenuti i principali mosaici, tra cui quello del Tigerreite, oggi scomparso, e del Supplizio di Dirce nonché alcuni pavimenti di opus sectile.
Le sculture sono scarse e di non grande interesse fuorché due scoperte nel '500 e oggi nel Museo del Prado. Nelle vicinanze della città sono stati riconosciuti ruderi dell'acquedotto e della tomba dei Sergii (C.I.L., 11, 3841-3850).
I principali reperti di S. si conservano nel piccolo Antiquarium vicino al teatro romano (uno dei più ben conservati della Spagna) e nel Museo Archeologico Nazionale di Madrid. Per la ceramica di S. v. terra sigillata.
Bibl.: J. Puig y Cadafalch, L'arquitectura romana a Catalunya, Barcellona 19342, passim; M. Gonzales Simancas, Sagunto, Barcellona 1929 (non in tutto soddisfacente); sulle sculture A. Blanco Frejjeiro, Museo del Prado. Catalogo de la Escultura, I, Madrid 1957, pp. 44; 65; A. Balil, Materiales para un corpus de esculturas romanas del Conventus Tarraconensis, in Archivo Español de Arqueología, XXXIV, 1961, p. 130 ss. e XXXV, 1962, in corso di stampa. Riguardo i mosaici si veda: A. Balil, Mosaicos romanos del Conventus Tarraconensis, in corso di stampa.