saharawi
s. m. e f. e agg. inv. Sahariano, chi o che appartiene al popolo Saharawi, costituito da gruppi tribali residenti nelle zone del Sahara Occidentale.
• Per Mario Dondero le fotografie si dividevano in due sole categorie: quelle fredde e quelle calde. Le prime hanno tutto, proporzione, composizione, equilibrio, tutto tranne l’ingrediente che gli faceva preferire le seconde: «Una scintilla di indignazione e di solidarietà». Donne saharawi che issano precarie capanne, contadini portoghesi vestiti come nel medioevo, palestinesi in lacrime davanti a case distrutte, studenti su piramidi di pavé a Parigi nel ’68. (Michele Smargiassi, Repubblica, 14 dicembre 2015, p. 48, Cultura) • [Tonino] Tonial conosceva bene quei posti dove era stato a lungo con la Pentalux, una organizzazione non governativa che lavora da anni per sostenere i campi profughi saharawi, popolazione in fuga dal Sahara occidentale. (Marco Buonasorte, Giornale d’Italia, 5 novembre 2016, p. 8, Esteri) • La Repubblica sudafricana, da sempre a fianco dei saharawi, non ci sta. Il Congresso nazionale africano, partito di maggioranza a Pretoria, ha definito la decisione dell’Ua «deplorevole» poiché «tacitamente legittima l’occupazione di vecchia data del Sahara Occidentale». Ma soprattutto, c’è il rischio di «ampliare le divisioni e ridurre l’efficacia dell’Unione africana». (Federica Zoja, Avvenire, 7 marzo 2017, p. 3, Commenti).
- Dall’ar. al-ṣaḥrāwī.
- Già attestato nella Stampa del 10 giugno 1988, p. 4, Estero.