SA‛IDĪ, ‛Abd Allāh ibn Muşliḥ ad-dīn
Poeta persiano, nato a Shīrāz, probabilmente nel 580 eg., 1184 d. C., ivi morto verso il 1292 (o anche qualche anno prima). Viaggiò molto nella sua lunghissima vita, sebbene non tutti gli accenni autobiografici che si potrebbero ricavare dalle sue opere siano attendibili.
Della sua ampia produzione letteraria, di poemetti, poesie, trattatelli didattici in persiano e in arabo, sono soprattutto note le due opere del Bustān ("giardino"), in versi, e del Gulistān ("roseto") in prosa con frequentissimi versi frammisti. In esse il S. ha trattato varî temi di morale e sapienza popolare, esposti, specialmente nel Gulistān, sotto forma aneddotica, dando espressione classica, per la sua grande finezza artistica, a una visione della vita temperata e pia, ma aliena dagli eccessi del misticismo. Il Bustān e il Gulistān hanno acquistato grandissima popolarità in Persia e ovunque si è diffusa la cultura persiana. La versione francese del Gulistān di A. du Ryer (Parigi 1634) è stata la prima traduzione europea d'un'opera persiana.
Ed. del Bustān e del Gulistān innumerevoli (p. es., del primo, ed. K. H. Graf, 1858; del secondo, di A. Sprenger, Calcutta 1851, e di Johnson, Londra 1863); trad. del Bustān del Graf, 1850, e di F. Rückert, 1882; tra le numerosissime versioni del Gulistān ricordiamo l'italiana di I. Pizzi, Lanciano 1917, voll. 2.
Bibl.: I. Pizzi, Storia della poesia persiana, I, Torino 1894, pp. 287-302; H. Massé, Essai sur le poète S., Parigi 1919 (cfr. H. H. Schaeder, in Der Islam; XIV, 1924, pp. 185-190); id., Bibliographie de S., ivi 1919.