SAIDICO
Uno dei cinque dialetti della lingua copta usato in Alto Egitto (regione di Tebe), e così chiamato dal nome arabo Ṣa‛id dato all'Alto Egitto. Il saidico può considerarsi come il più diretto continuatore della lingua del Nuovo Impero, poiché questa ha probabilmente per nucleo il dialetto di Tebe, affermato in tutto l'Egitto dalla dinastia che vinse gli Hikhsos; esso ha quindi singolare importanza per la conoscenza del neo-egiziano, di cui conserva alcuni caratteri più fedelmente che non altri dialetti; i dialetti copti del resto, appunto per essere sorti dopo l'unificazione linguistica del Nuovo Impero, non hanno notevoli differenze tra loro. Il saidico ha anche importanza letteraria assa; notevole, poiché la letteratura copta ha avuto i suoi inizî nell'Alto Egitto, e i monumenti in dialetto saidico e achmimico (altro dialetto assai vicino al saidico e proprio della regione di Achmīm) sono tra i più antichi. Nel sec. X la letteratura saidica è già in decadenza, e ne è ultimo nomunento il Triadon del sec. XIII. Per tutto ciò v. copti.
Bibl.: Oltre alle grammatiche principali copte o del dialetto saidico, che si trovano indicate in I. Guidi, Elementa linguae copticae brevi chrestomathia et indice vocabulorum instructa, Roma 1924, v. K. Sethe, Die Vokalisation des Aegyptischen, Zeitschrift d. morgenl. Gesellsch., LXXVII (1923); M. Chaine, Éléments de grammaire dialectale copte, Parigi 1933.