SAIGA (dal russo sajga "antilope"; lat. scient. Saiga Gray, 1843)
Sottofamiglia di antilopi di circa 80 cm. di altezza alla spalla, dalle forme relativamente tozze, con regione nasale rigonfia e terminata da una specie di breve proboscide rivolta in basso e munita di narici che si aprono sulla sua superficie distale tronca, la quale costituisce un rinario peloso. L'occhio è piccolo e inespressivo. Le corna, presenti nel maschio soltanto, raggiungono l'altezza massima di cm. 35, sono dirette in alto e un poco all'indietro, debolmente lirate, con la punta piegata leggermente in avanti, anellate nei 3/4 basali, diafane e di colore giallo chiaro. Gli orecchi sono brevi, tondeggianti e villosi. Il collo è grosso e tozzo, gli arti sono sottili, ma relativamente bassi, la coda breve. Esistono: una piccola ghiandola preorbitale, una ghiandola interdigitale in tutti e quattro i piedi, un paio di minute ghiandole inguinali, un campo ghiandolare con ciuffi pelosi sul davanti del carpo. La mammella ha quattro capezzoli. Il rivestimento peloso è, specialmente nell'inverno, abbondante, fittissimo e lanoso.
La saiga è un animale poco intelligente, timido e ombroso, dotato di olfatto ottimo e di vista debole, che vive in mandrie numerose nella steppa dei Calmucchi, tra Manić e Volga e in tutte le steppe del Turkestan russo e della Siberia a sud del 550 lat. nord, nutrendosi principalmente di erbe saline. Ha un portamento e un'andatura sgraziati, ma salta bene. Va in amore in dicembre e partorisce in maggio uno, raramente due piccoli; i giovani belano, gli adulti sono generalmente muti. Aquile e lupi sono i loro più pericolosi nemici.