SAINT-DIÉ (A. T., 32-33-34)
Città della Francia orientale, capoluogo di circondario del dipartimento dei Vosgi, a 345 m. s. m. nella vallata superiore della Meurthe, in un ridente e pittoresco bacino circondato da montagne coperte di boschi e poco elevate. È sede vescovile con un grande seminario e con un'artistica cattedrale del sec. VII, situata sopra un poggio. Si estende sulle due rive della Meurthe a circa 2 km. dalla confluenza della Fave: sulla destra la parte più antica, priva d'interesse storico, essendo spariti quasi tutti i monumenti d'arte, con vie strette e tortuose; sulla riva sinistra i sobborghi di più recente costruzione, centro principale dell'attività commerciale. Favorita dalla posizione, all'incontro delle grandi vie di comunicazione con i paesi dell'Alsazia, Saint-Dié ha sviluppato, più che altro, le industrie della tessitura e filatura del cotone e la fabbrica di coltelli. Novera inoltre varie fonderie di ferro e di rame e officine per costruzione metalliche. Il commercio si basa per 3/4 sul legname dei boschi, utilizzato nella confezione di oggetti varî e soprattutto di utensili domestici, e per il resto sul grano, sul bestiame e sui prodotti derivati. La popolazione da 20.315 ab. nel 1921 si è ridotta a 19.695 nel 1931 a causa dell'emigrazione. Saint-Dié ha la stazione ferroviaria sulla Lunéville-Épinal, con diramazione per Plainfaing.