Vedi Saint Kitts e Nevis dell'anno: 2012 - 2013 - 2014 - 2015 - 2016
Saint Kitts e Nevis è uno stato insulare nel Mar dei Caraibi. Dal 1623 al 1967 ha fatto parte dell’Impero coloniale britannico; ha ottenuto la condizione di ‘stato associato’ nel 1967 e ha raggiunto la piena indipendenza nel 1983. Dal passato coloniale, il paese ha ereditato alcune peculiarità: è membro del Commonwealth, il capo di stato è la regina Elisabetta II d’Inghilterra, il sistema giuridico è basato sul Common Law, la lingua ufficiale è l’inglese. La regina Elisabetta è rappresentata a Saint Kitts e Nevis da un governatore generale che agisce su consiglio del primo ministro. Quest’ultimo è il capo del partito di maggioranza eletto in parlamento. L’assemblea unicamerale è composta da 14 membri, di cui tre nominati (due dal governatore generale su parere del primo ministro e uno dal leader del partito di opposizione) e 11 eletti per cinque anni a suffragio universale. Di questi, otto rappresentanti sono eletti a Saint Kitts e tre a Nevis. Alle elezioni del febbraio 2015 il Saint Kitts and Nevis Labour Party di Denzil Douglas, leader del partito dal 1995, è stato battuto dai partiti coalizzati nel Team Unity: Timothy Harris ha dunque intrapreso il suo primo mandato da primo ministro. La Costituzione garantisce all’isola di Nevis il diritto di secessione a condizione che vi sia l’approvazione dei due terzi dei membri eletti del parlamento locale e dei due terzi dei cittadini, tramite referendum. Nel 1998 gli abitanti di Nevis si sono effettivamente recati alle urne per votare un referendum per la separazione da Saint Kitts, ma non è stata raggiunta la maggioranza necessaria.
L’isola ha un parlamento locale di otto membri e gode di autonomia, ma le tensioni e le istanze separatiste sono tuttora presenti. Il paese partecipa alle iniziative di integrazione regionale, è membro della Comunità dei Caraibi (Caricom) e dell’Organizzazione dei Caraibi orientali. Le relazioni con gli Stati Uniti, maggiore partner commerciale, sono amichevoli. Inoltre, Saint Kitts e Nevis mantiene relazioni diplomatiche con alcuni paesi sudamericani, con Francia, Regno Unito e ha deciso di riconoscere Taiwan.
L’economia di Saint Kitts e Nevis si basa prevalentemente su turismo, agricoltura e industria leggera. Fino agli anni Settanta il fulcro era costituito dall’industria saccarifera. Tuttavia l’innalzamento dei costi di produzione e l’abbassamento dei prezzi sul mercato mondiale hanno convinto il governo a ridurre la dipendenza da tale settore. Nel 2005, la principale industria dello zucchero, di proprietà statale, è stata chiusa. Per incoraggiare gli investimenti nel paese, Saint Kitts e Nevis dispone di un programma, chiamato ‘Citizenship by investment’, che permette a coloro che effettuano grandi investimenti nel paese di ottenerne la cittadinanza. Il paese esporta prevalentemente prodotti alimentari, elettronici e tabacco, mentre importa macchinari, prodotti agricoli e risorse energetiche. La bilancia commerciale è generalmente di segno negativo e per molti anni si è registrato uno dei più alti debiti pubblici al mondo. Nel corso del 2012, tuttavia, alcuni creditori, tra cui il Regno Unito, hanno accettato di cancellare il debito: il rapporto debito/pil è sceso nel 2015 a quota 74,5%, un calo notevolissimo rispetto al 200% registrato negli anni scorsi.