Saint Lucia
(App. V, iv, p. 603)
Popolazione e condizioni economiche
di Anna Bordoni
Con una popolazione stimata (1998) di circa 150.000 ab. questo piccolo Stato dell'America Centrale insulare ha continuato a registrare una lenta progressione demografica, dovuta in larga parte al positivo movimento naturale, che vede una netta prevalenza delle nascite sulle morti (nel 1995 i due indici sono stati, rispettivamente, del 25,2 e del 5,9‰). Notevole rimane la concentrazione urbana nella capitale, Castries, che nel 1993 aveva raggiunto i 54.600 ab., mentre mancano sull'isola altre città vere e proprie.
Negli anni Novanta il paese ha perseguito come principale scopo la diversificazione della propria economia, per troppo tempo rimasta legata esclusivamente al settore agricolo (e in particolare alla coltura di piante equatoriali come banani, cacao, palma del cocco), peraltro reso vulnerabile dai frequenti uragani che spesso interessano l'area, promuovendo numerosi investimenti in campo industriale e turistico. Tuttavia, malgrado la discreta presenza di risorse e le forti correnti emigratorie che ancora interessano l'isola, la disoccupazione continua a essere elevata (22,2% nel 1998).
Secondo stime internazionali, già nella prima metà del decennio il settore secondario ha registrato una crescita annua del 5,7%: tale successo è da ascrivere al comparto delle costruzioni, che - grazie al forte aumento del turismo - è in fase di massima espansione e arriva a contribuire alla formazione del PIL (1995) nella misura del 7,2%. Come si è detto anche il turismo ha registrato ritmi di crescita accelerati, con oltre 230.000 visitatori l'anno, attirati dalle bellezze naturali di una delle ultime aree pressoché incontaminate dei Caribi, e fornisce oggi un notevole apporto all'economia locale. Altre attività di rilievo rimangono la pesca (soprattutto aragoste e gamberi), di cui grazie all'aiuto di capitali giapponesi si cominciano a commercializzare i prodotti anche sui mercati internazionali, e la produzione di banane, la cui vendita rappresenta il 50% dei profitti complessivi del paese. In corso di potenziamento è la disponibilità di energia elettrica con la costruzione di un impianto geotermico a Soufrière.
Principale importatore da S. L. è il Regno Unito (50,4% delle esportazioni nel 1995), che accoglie la maggior parte della produzione di banane, mentre le importazioni (prodotti alimentari, macchinari ecc.) provengono soprattutto dagli Stati Uniti.
bibliografia
P. Pattullo, Last resorts: the cost of tourism in the Caribbean, Kingston 1996.
Storia
di Paola Salvatori
Ex colonia inglese, indipendente dal 1979 nell'ambito del Commonwealth, l'isola ha goduto di una sostanziale stabilità politica basata sull'alternanza al governo dei due partiti principali, il progressista Saint Lucia Labour Party (SLP) e l'United Workers' Party (UWP), di orientamento conservatore. Quest'ultimo, dopo la vittoria nelle elezioni legislative del 1982 e la nomina a primo ministro del suo leader J. Compton, rimase ininterrottamente al potere per un quindicennio, promuovendo una politica neoliberista e di stretto allineamento con gli Stati Uniti d'America. Nel 1997, in seguito alla schiacciante vittoria riportata nelle elezioni svoltesi a maggio (nelle quali conquistò 16 dei 17 seggi della Camera), tornò al governo il SLP, guidato da K. Anthony. Il nuovo esecutivo effettuò un significativo mutamento della politica estera riprendendo le relazioni con la Cina (1997) e con Cuba (1999).