Scrittore francese (Parigi 1675 - ivi 1755). Nato in una famiglia di antica nobiltà assurta al ducato sotto Luigi XIII, fu un tenace avversario della politica assolutista di Luigi XIV, nella quale riconosceva il tentativo di privare la nobiltà delle sue prerogative e del suo ruolo; di qui l'odio radicale che egli nutrì verso il sovrano e ancor più verso la marchesa di Maintenon. Ebbe parte nella vita di corte e negli affari politici nel periodo della reggenza del duca Philippe II d'Orléans, ma, deluso nelle sue ambizioni, si ritirò poi nel suo castello di La Ferté-Vidame. Il suo nome è celebre per i Mémoires, scritti a partire dal 1739 (dopo varie edd. parziali postume, un'ed. in 21 voll. apparve nel 1829-30; ed. crit., 41 voll., 1879-1928, con 2 voll. di indici, 1930), per i quali s'ispirò al Journal di Ph. Dangeau, che era venuto chiosando per molti anni. I Mémoires hanno un grande valore storico; S.-S. è osservatore lucido e acuto, capace di interpretare la storia attraverso i più impercettibili segni sociali della mondanità; tutta la corte appare, al di sotto del suo fasto e della convenzione, come un vasto gruppo agitato, appassionato e drammatico. S.-S. è scrittore notevolissimo, dallo stile acre e scabro, dotato di una sicura e raffinata penetrazione psicologica che gli permette di dar vita a memorabili ritratti. Una scelta delle altre sue opere e della corrispondenza fu raccolta da M. P. Faugère in Écrits inédits de Saint-Simon (8 voll., 1880-93).