Vedi Saint Vincent e Grenadine dell'anno: 2012 - 2013 - 2014 - 2015 - 2016
Saint Vincent e Grenadine è un piccolo stato caraibico, composto da circa 125 isole afferenti all’arcipelago delle Piccole Antille. Abitate in origine da Amerindi, le isole divennero possedimento francese dal 16° secolo, senza tuttavia venire mai del tutto assoggettate e finendo per diventare luogo di rifugio per gli schiavi fuggiti dalle piantagioni dei paesi limitrofi. Nel 1783 le isole furono invece cedute alla Corona britannica. La schiavitù venne abolita nel 1834, causando una carenza di forza lavoro che venne colmata attraverso l’immigrazione portoghese e indiana. Nel corso del Novecento le isole si dotarono di sempre maggiori poteri di autogoverno, aderendo dapprima alla Federazione delle Indie Occidentali (1958-62) e associandosi poi alla Corona britannica (1969), prima di acquisire la completa indipendenza nel 1979. Sin dagli anni Cinquanta il sistema politico del paese ha conosciuto lunghi periodi di egemonia da parte di un singolo partito: il Labour Party prima (1967-84), il New Democratic Party successivamente (1984-2001) e, infine, nuovamente il Labour Party (dal 2001 ad oggi).
Il paese, membro del Commonwealth, riconosce la regina Elisabetta II come capo di governo, la quale nomina in sua vece un governatore generale. Il Parlamento, i cui membri restano in carica per cinque anni, è bicamerale: la Camera è composta da 15 membri; il Senato è composto da sei membri, di cui quattro nominati su proposta del primo ministro e due dal leader dell’opposizione.
L’arcipelago è oggi abitato da: neri di discendenza africana (per il 66%), meticci (20%), indiani orientali (6%) e bianchi (4%). Il 13% della popolazione è di religione induista, mentre l’81% si divide tra cristiani (di varie confessioni) e anglicani.
La crisi economica globale ha frenato una crescita che nell’ultimo decennio era stata alta e costante, trainata dal settore del turismo e dalle rimesse degli emigrati. Molto importanti per il paese sono la produzione e l’esportazione di banane, attività a cui si dedica circa il 60% della forza lavoro. Recentemente ha acquisito nuova importanza il settore finanziario, in quanto Saint Vincent e Grenadine è sede di un piccolo settore bancario off-shore conforme agli standard internazionali.
Il paese resta comunque molto vulnerabile agli shock esterni: il ritiro dei capitali esteri dal paese, le fluttuazioni dei prezzi dei prodotti agricoli, le frequenti tempeste tropicali e le sporadiche attività del vulcano La Soufrière sono fattori potenzialmente distruttivi per il sistema economico locale. La capacità del governo di investire in programmi sociali e di rispondere agli shock esterni è limitata dal suo elevato debito pubblico, pari al 90% del pil nel 2010. L’amministrazione Gonsalves sta dirigendo le risorse del governo su progetti infrastrutturali, tra cui un nuovo aeroporto.
Sotto il profilo delle relazioni regionali economiche e di sicurezza, il paese partecipa con altri otto membri all’Organizzazione degli stati dei Caraibi Orientali, istituzione di cui è membro fondatore (1981). Oltre a prevedere una clausola di mutua difesa, l’Organizzazione include la collaborazione nei settori del commercio, politica estera, trasporti e comunicazioni. Dal 1974 il paese è inoltre membro della Comunità Caraibica (Caricom), organizzazione che promuove l’integrazione economica tra le isole caraibiche e alcuni paesi che si affacciano sul Golfo del Messico. Saint Vincent e Grenadine mantiene stretti rapporti con l’ex madrepatria britannica, Canada e Stati Uniti. Sebbene il paese abbia deciso di riconoscere Taiwan piuttosto che la Repubblica Popolare Cinese, intrattiene sempre più rapporti commerciali con quest’ultima.