SAKONIDES (SΑΚΟΝΙΔΕS)
Ceramografo attico, operante intorno alla metà del VI sec. a. C. È noto attraverso cinque firme tutte come pittore, accompagnate da quelle dei vasai Tlenpolemos, Kaulos e Hischylos. Un'altra coppa non firmata, ma attribuita a lui da J. D. Beazley, è del vasaio Eucheiros, figlio di Ergotimos. La figura artistica di S., indipendentemente dalle amplificazioni di cui è stata fatta oggetto, e tuttora piuttosto problematica.
J. D. Beazley osserva infatti che al momento attuale possediamo tre gruppi di opere che potrebbero rimanere completamente indipendenti in quanto non esiste tra essi alcun nesso all'infuori della firma di Sakonides. Si tratta di un gruppo di 14 lip-cups, per lo più decorate da teste femminili (head-cups) secondo uno schema usato anche in coppe di Hermogenes e di Phrynos. Un secondo gruppo comporta una band-cup firmata, di Taranto, con lunghe figurazioni minute e assai scadenti, a cui J. D. Beazley accosta una pyxis del Louvre e una coppa di Bruxelles: mentre il terzo si riduce a una coppa a occhioni di tipo più tardo firmata anche dal vasaio Hischylos decorata da modeste pitture sotto le anse. La difficoltà di collegare questi tre frammenti staccati della possibile carriera di un artista ha forse indotto A. Rumpf ad estendere il tema e a costituire come una personalità centrale della pittura di vasi a figure nere il modesto S., fondendolo con Lydos e altre personalità secondarie. Questa ricostruzione ardita e instabile basata su assonanze formali piuttosto in superficie, sta ad indicare come sia azzardato in questo campo così opinabile tentar di superare lo stadio dei gruppi di opere compatti e magari anche vicini nel tempo da assegnare alle varie personalità.
Bibl.: M. Swindler, in Am. Journ. Arch., XX, 1916, p. 320; J. D. Beazley, in Ann. Brit. Sch., XXXII, 1934, p. 18; id., in Journ. Hell. Stud., LII, 1932, p. 200; A. Rumpf, Sakonides, Lipsia 1937; J. D. Beazley, in Journ. Hell. Stud., LIX, 1939, p. 283; id., Black-fig., p. 170.