SALAMANDRA (dal gr. σαλαμάνδρα; lat. sc. Salamandra Laur.; fr. salamandre; sp. salamandra; ingl. salamander; ted. Erdmolch)
Genere di Anfibî urodeli della famiglia Salamandridae, diffuso in Europa e nell'Asia nord-occidentale e rappresentato in Italia e in Europa dalle due specie: Salamandra maculosa Laur. (o salamandra pezzata o giallonera) e Salamandra atra Laur. (salamandra nera o alpina). La prima è dorsalmente di un colore nero lucente con grandi macchie sparse gialle o gialloranciate, ventralmente è di colore ardesia; la seconda è uniformemente nera tendente al grigiastro nelle parti inferiori; hanno costumi terragnoli e vivono nei luoghi umidi fra le erbe e i muschi. La salamandra giallonera scende in acqua solo per partorire e i piccoli nascono quasi completamente sviluppati; la salamandra nera non scende in acqua per la riproduzione, giacché partorisce i piccoli del tutto sviluppati e già privi di branchie. Questa vive nelle regioni alpine risalendo assai in alto, mentre l'altra si trova sulle Prealpi e sulle colline e raggiunge i 1000-1500 metri sul mare.
Con i generi Triton, Salamandrina, Chioglossa e pochi altri il genere Salamandra costituisce la sottofamiglia Salamandrinae della famiglia Salamandridae, alla cui costituzione prendono parte inoltre le sottofamiglie Amblyostominae e Plethodonthinae (v. anfibî, tavole a colori; tritone).
Già Plinio (Nat. Hist., X, 67-68), aveva raccolto intorno a questo anfibio notizie leggendarie di cui la più nota era la facoltà della salamandra di spegnere il fuoco.
La superstizione, giunta anche agli Arabi, si perpetuò nel Medioevo, e la salamandra fu identificata con lo spirito elementare del fuoco. Assai frequenti sono le raffigurazioni di questo animale: Francesco I l'ebbe per emblema, che si trova riprodotto in uno dei due grandi medaglioni della facciata di S. Luigi de' Francesi a Roma.
Bibl.: G. A. Boulenger, Les Batraciens, Parigi 1910; C. Vandoni, Gli Anfibi d'Italia, Milano 1914.