Vedi SALAMINA dell'anno: 1965 - 1965 - 1997
SALAMINA (v. vol. vi, p. 1071)
Negli ultimi anni, una serie di saggi, benché condotta in aree limitate, ha consentito di formulare nuove ipotesi sull'ubicazione nell'isola di monumenti noti solo attraverso le fonti.
Pausania (1, 36, 1) ricorda il Santuario di Artemide, noto anche da epigrafi, il trofeo fatto erigere da Temistocle dopo la storica battaglia navale e il Santuario di Kychreos, anch'esso costruito dopo quell'evento.
Se rimane del tutto ignota la collocazione del Santuario di Artemide, il trofeo di Temistocle è stato localizzato grazie agli studi di Wallace (1969), mentre per il Santuario di Kychreos è stata suggerita (Culley) l'identificazione con i resti sul tumulo di Magoula, ritenuto in precedenza il polyandrèion dei Greci caduti nella battaglia.
Il luogo in cui sorgeva il trofeo di Temistocle è stato individuato a pochi metri dalla cima del promontorio di Cinosura; le uniche evidenze rimaste sono un blocco di calcare e un taglio nella roccia delimitante un quadrato di 1,80 m per lato. Dalle descrizioni di viaggiatori inglesi del XVIII e XIX sec., e in analogia con il trofeo di Maratona (Vanderpool), si può ricostruire una colonna di marmo bianco su base circolare che poggiava su un blocco quadrato di calcare.
Si può ipotizzare la presenza sulla colonna di un capitello ionico o di una Nike, come probabilmente a Maratona, oppure, dal momento che veniva celebrata una battaglia navale, di un modello di trireme. Proprio una trireme potrebbe aver costituito l'originario trofeo di Temistocle (West, 1969), in seguito sostituito dalla colonna, secondo quanto farebbe concludere un passo di Erodoto (vili, 121) il quale afferma che gli Ateniesi dedicarono una trireme ad Aiace dopo la battaglia del 480 a.C.
Gli scavi effettuati nel 1965 e 1967, e i più recenti del 1979-81, non hanno confermato l'ipotesi che sulla sommità del tumulo vi fosse il polyandrèion dei Greci caduti a S. perché vi sono state trovate solo poche tombe della fine del V sec. a.C. e blocchi di pietra che potrebbero riferirsi a un altare. Forse è fondata la proposta di Culley di identificare questi resti con il Santuario di Kychreos ricordato da Pausania. Inoltre nei pressi del sito vi sono numerose grotte marine, il che ben si accorda con la menzione delle «grotte di Kychreos» fatta da Licofrone (Alex., 451). È stato sottolineato in proposito (Culley) il carattere di divinità marina di Kychreos, figlio di Posidone; del resto si era già proposto (Lolling) che i muri sulle pendici S della collina fossero i resti di questo santuario.
Resta quindi aperto il problema dell'identificazione del sito del polyandrèion: dall'iscrizione IG, II2, 1035 si evince che doveva essere vicino al trofeo di Temistocle ed è stato proposto (Culley) che si debba trovare sotto gli attuali edifici della Marina Militare.
Più recentemente, a Pirghiakoni è stata messa in luce una tomba di epoca cristiana anteriore al VI secolo. Nell'area di Haghios Gregorios, scavi del 1941 non ancora pubblicati hanno documentato l'esistenza di un insediamento, dall'età arcaica a quella post-giustinianea.
Ad Ambelakia, infine, prosegue lo scavo della necropoli classica scoperta nel 1985.
Bibl.: I. Tsirivakos, in ADelt, XXII, 1967, Chr., pp. 144-146; P. Wallace, Psyttaleia and the Trophies of the Baule of Salamis, in AJA, LXXIII, 1969, pp. 293-303; W. C. West, The Trophies of the Persian War, in CIPh, LXIV, 1969, pp. 16-17; G. R. Culley, The Restoration of Sanctuaries in Attica, II. The Structure of IG II2 1035 and the Topography of Salamis, in Hesperia, XLVI, 1977, pp. 282-298; Ch. W. Clairmont, Patrios Nomos. Public Burial in Athens during the Fifth and Fourth Centuries B.C. (BAR, Int. S., 161), Oxford 1983, p. 225 ss.; D. Pallas, Ερευνες στη Σαλαμινα, in Prakt, 1991, pp. 15-43.
(G. Napolitano)