SALAMINA
Città greca situata in una piatta baia sulla costa orientale dell'Isola di Cipro, chiamata Salamina di Cipro per distinguerla dalla precedente, per lungo tempo la più importante e più potente città di tutta l'isola. Le leggende della sua fondazione attribuita a Teucro figlio di Telamone, come le sue menzioni negli inni omerici e in Pindaro, palesano fino dalle sue origini il suo carattere ellenico, rimasto durante tutta la sua storia predominante, malgrado gli sforzi di qualche isolato usurpatore per dare la prevalenza alla minoranza fenicia della sua popolazione. Forse è identica con Salamina una città chiamata Silua nei documenti assiri di Assarhaddon e Assurbanipal, che ci conserverebbero il nome di un re Ki-i-su per il sec. VII a. C. Per il sec. VI invece si conosce ormai, in grazia alle fonti storiche e alle monete, una serie di nomi sicuri dei suoi re, quasi tutti di nazionalità ellenica: Eueltone (560-525 a. C.), Siromo (che probabilmente è il re fenicio Hiram di Tiro), Chersis (fino circa alla fine del secolo), Gorgo, figlio del precedente, vassallo dei Persiani durante le guerre coi Greci, tra il 499 e il 498, spodestato dal fratello minore Onesilo. Verso la metà del secolo V delle monete ci fanno conoscere Nicodamo, Lacharida, Euante, e il fenicio Abdemone. Il massimo splendore della città fu raggiunto sotto il regno di Evagora che verso il 410 riconquistò il trono avito, e durante il suo agitato dominio tentò l'unificazione dell'isola sotto il suo scettro; a lui si devono anche le fortificazioni più imponenti della città, e i lavori più considerevoli per il suo porto. A lui successero il debole Nicocle (374-368 a. C.), Evagora II, spodestato nel 351 da Pnitagora - sotto il quale nel 350 avvenne un secondo assedio dei Persiani per mare e per terra - e suo figlio Nicocreone (331-310), ultimo re indipendente di Salamina: avendo questi sostenuto Tolomeo I d'Egitto contro Antigono, ricevette in compenso il dominio anche sui territorî di Cerinea, Citio, Lapito, e Marion, e la strategia sopra tutta l'isola. Dopo lui subentrò il dominio egizio, con la strategia di Menelao fratello di Tolomeo. Durante tutto il dominio dei Lagidi, Salamina fu sede degli strateghi, e capoluogo dell'isola. Nel 306 a. C. la vittoria navale di Demetrio presso Salamina portò la città e l'isola nelle mani di Antigono, nelle quali rimase fino al 294, quando fu ripresa dopo lungo assedio, ultima fra tutte le città di Cipro. Durante il governo romano la capitale fu trasportata a Pafo; Salamina rimase tuttavia la città di maggiore importanza accanto alla capitale. Le menzioni storiche di essa si fanno però sempre più rare. Sappiamo da Cicerone di forti vessazioni che essa ebbe a sopportare per parte di M. Giunio Bruto e del suo agente M. Scapzio. Come sede di una ricchissima colonia giudaica, Salamina è ricordata negli Atti degli Apostoli, a proposito del soggiorno e delle prediche di S. Paolo e di S. Barnaba, il quale ultimo appunto a Salamina trovò il martirio. Poi il nome di Salamina riappare soprattutto come centro della terribile rivolta giudaica del 116-117 d. C., iniziata col massacro dei Greci e la distruzione della città, e finita con una sanguinosa repressione. Altre non meno gravi distruzioni ebbe a subire Salamina più tardi per due rovinosi terremoti e maremoti, nel 332 e 342 d. C.: sui suoi ruderi, per opera dell'imperatore Costanzo II, fu costruita una città nuova, ma più piccola, chiamata appunto Costanzia, che rimase la sede vescovile dell'isola, e fu distrutta nel 648 per le invasioni arabe. Tra i suoi vescovi il più famoso è stato S. Epifanio (367-403 d. C.), del quale portava il nome la basilica principale della città. I ruderi di questa, come nelle mura di Costanzia, sono stati messi in luce da pochi saggi di scavo condotti nel territorio della vasta città antica, insieme con resti di varî edifici romani, tra cui quelli del foro di Adriano, di un altro foro a colonnati più a nord, di terme, di un teatro e di diversi edifici romani e bizantini. Testimonianze assai cospicue della città micenea sono state restituite invece dalle necropoli della vicina Enkomi, nella quale sono state recentemente riprese le indagini.
Bibl.: v., in genere, cipro. Sugli scavi, inoltre, M. Ohnefalsch-Richter, in Ath. Mitt., VI (1881), pp. 191 segg., 244 segg.; VIII (1883), p. 133 segg.; A. Palma di Cesnola, Salaminia (Cyprus), the history, treasures and antiquities of S. in the island of Cyprus, 2ª ed., Londra 1884; J. A. R. Munro e H. A. Tubb, in Journ. of Hell. Studies, XII (1891), p. 59 segg.; A. S. Murray, Excavations in Cyprus, Londra 1900, p. 1 segg.; E. Oberhummer, in Pauly-Wissowa, Real-Encykl., I A, col. 1832 segg.; IV, col. 953 segg.