SALAPIA
Città antica delle Puglie, in vicinanza del Lago di Salpi, a N. di Trinitapoli, in provincia di Foggia. Dagli storici sappiamo che la città occupò successivamente tre siti diversi, ma - com'è naturale - prossimi fra loro. La fondazione della città più antica viene attribuita dalla leggenda a Diomede (tratto comune a molte città della costa adriatica), ovvero a un eponimo Elpia di Rodi; secondo un racconto abbastanza diffuso di Vitruvio, essa sarebbe stata abbandonata a causa delle malattie periodicamente prodotte dal lago, privo di un sufficiente sfogo (si tratta evidentemente di malaria). Questa città si trovava sulla stretta striscia di terreno fra il lago e il mare; le sue rovine giacevano lungo la strada costiera che da Zapponeta conduce alla località Torre Pietre. Il sito della seconda città fu scelto, espropriato e distribuito da un M. Hostilio, funzionario romano di cui null'altro sappiamo, nemmeno l'età in cui visse (probabilmente nel sec. II a. C.). La seconda città sorgeva presso l'angolo occidentale del lago; le sue vaste rovine sono visibili nella località Monte di Salpi, fra Zapponeta e Trinitapoli. Infine dagl'itinerarî si ricava l'esistenza di una terza città detta anche Salinae, fondata probabilmente dopo l'espugnazione violenta e l'incendio che ebbe a subire la seconda durante le guerre civili. Il suo sito sembra corrispondere alla località Torre di Saline presso Trinitapoli, dove ancor oggi estese saline sono in attività. Tanto gli scrittori che le monete dànno come nome della città indifferentemente Salapia e Salpia. Oltre che nelle guerre civili, Salapia appare solo durante la seconda guerra punica, nella quale fu occupata da Annibale per sei anni, dal 216 al 210.
Bibl.: Philipp, in Pauly-Wissowa, Real-Encykl., II A, col. 2007 segg.; R. Garrucci, Le monete dell'Italia antica, II, p. 113, tav. XCVIII, 24-40.