saldo
Vale " fermo ", " che non si muove ", in Pg XXXI 120 li occhi... pur sopra 'l grifone stavan saldi: gli occhi di Beatrice non si distolgono dal grifone-Cristo, che in essi si specchia negli atteggiamenti umani e divini. In senso figurato, vale " costante ", " irremovibile ", " inflessibile ", come in Pd IV 87 così salda voglia è troppo rada: la " soda voluntà " (Buti) che tiene s. Lorenzo sulla gratella è assunta come modello della volontà assoluta, che se non vuol, non s'ammorza (v. 76); XXII 51 li frati miei... / fermar li piedi e tennero il cor saldo, dove qualifica il sentimento religioso e monastico di benedettini " santi e buoni e contemplativi " (Buti).
Nel passo di Pg XXVIII 124 L'acqua che vedi... / esce di fontana salda e certa, la qualità della costanza o fermezza è attribuita alla fonte del Lete e dell'Eunoè, in quanto non muta il suo flusso come fanno le sorgenti terrene (come fiume ch'acquista e perde lena, v. 123): l'aggettivo vale dunque, contestualmente, " perenne ". Benvenuto spiega: " ma esce, ista aqua, di fontana salda e certa, quae scaturit de solida petra, non de specu cavernosa, quales reperiuntur communiter in montibus, in quibus fiunt receptacula magna, ubi est thesaurus et copia aquarum multarum; unde communiter flumina a montibus oriuntur ". Sempre per dipendenza dal concetto della stabilità, s. vale " consistente ", " non evanescente ", e qualifica le fiamme che Alessandro... / vide... / cadere infimo a terra salde (If XIV 33, con valore predicativo: sono le fiamme " ad modum nivis "; cfr. Alb. Magno Meteor. I IV 8); ovvero oppone la qualità della consistenza alla natura degli spiriti nell'oltretomba, come in Pg XXI 136 dismento nostra vanitate, / trattando l'ombre come cosa salda: è tale l'entusiasmo per l'incontro con Virgilio, che Stazio tenta di abbracciarlo, dimenticando la vanità delle ‛ ombre '.
Ancora nel senso di " fermo ", " stabile ", è attestato in Detto 130 i' ho salda ragione / con Amor, dove qualifica la società o legame con Amore. Vale invece " legato ", " saldato ", in Fiore XVII 11 tosto fu 'l su' cuor col mio saldo. In CLIV 5 Ben disse ver, quel conto ho i' ben saldo, il Parodi spiega: " ho purtroppo posto in saldo, ben verificato quelle cose "; il Petronio " ho chiuso quel conto (diremmo: ho chiuso bottega, o altro di simile) ".