SALEMI (A. T., 27-28-29)
Cittadina della Sicilia, in provincia di Trapani, che sorge sopra un alto colle, a 442 m. s. m. All'epoca normanna rimonta il castello, uno dei più notevoli della Sicilia, il quale, con la chiesa madre, domina l'abitato. Verso la fine del secolo XVI aveva 6838 ab., nel 1652 gli abitanti erano scesi a 6612, mentre alla fine del sec. XVII erano risaliti a 7284. Il territorio (kmq. 184,25), che ha buone sorgenti d'acqua ed è irrigato dal Fiume Grande (corso montano del fiume dell'Arena), produce principalmente grano, vino e olio. Gli abitanti del comune nel 1931 erano 18.731 (centro 11.577; erano 19.374 nel 1921; 18.639 nel 1911; 17.259 nel 1901). Salemi dista 8 km. dalla omonima stazione ferroviaria e 46 km. da Trapani, cui è congiunta da servizio automobilistico.
Storia. - L'abitato sorge nel sito dell'antica Halicyae che fu dei Sicani o degli Elimi. Era nella zona d'influenza punica; nel 453 a. C. si alleò con Segesta e Atene, che aiutò contro Siracusa; durante la guerra contro Mozia (398-392 a. C.) parteggiò alternativamente per i Cartaginesi e per Dionisio. Fu occupata da Pirro nel 278-7; e nel 262 si diede ai Romani che in ricompensa ne fecero una civitas sine foedere libera et immunis. Nell'epoca imperiale fu città sussidiaria. Gli Arabi la conobbero sotto il nome di aṣ-Óanam "il pilastro" o "l'idolo", forse per l'esistenza di rovine dell'antica città. Sotto i Normanni appartenne al demanio regio; gli Aragonesi la concedettero successivamente in feudo ai Ventimiglia, agli Alagona, a Guglielmo Raimondo II Moncada e al suo terzogenito Antonio; commutata nel 1397 con Castronovo, ritornò al demanio regio. Due volte alienata e infeudata durante il sec. XVII, due volte si riscattò. Solo nei tempi moderni e per un momento Salemi ha una grande importanza nella storia italiana: a Salemi, dove i Mille furono accolti con grande favore, il 14 maggio 1860 Garibaldi, dietro invito del decurionato, assumeva la dittatura in nome di Vittorio Emanuele.
F. S. Baviera, Memorie istoriche sulla città di Salemi, Palermo 1846; G. Passalacqua, Memorie patrie, Palermo 1847; G. Marino Oliveri, Una pagina della storia dei Mille e la dittatura in Salemi, Palermo 1877; S. Corleo, Garibaldi e i Mille in Salemi, Roma 1886; F. La Colla, La storia delle municipalità siciliane e il "Libro rosso" della città di Salemi, in Archivio storico siciliano, s. 2ª, VIII (1884), pp. 416-34; id., Salemi e i Mille (13, 14 e 15 maggio 1860), Palermo 1910.