SALIMBENI
. Famiglia senese, discendente da Giovanni, che nel 1200 abitava in Vallerozzi. leggendario il crociato Salimbene. Arricchiti col commercio dei grani di Maremma, delle spezie e delle seterie, furono ascritti all'Ordine dei Grandi ed ebbero palazzi, loggia e torri. Rivali dei Tolomei, furono signori di oltre 30 castelli e potentissimi in Siena. Notto di Giovanni combatté a Montaperti, e suo fratello Salimbene prestò al comune 100.000 fiorini per le spese di guerra. Ebbero parte principale nella sommossa che, nel 1355, rovesciò il governo dei Nove; e in tale occasione ebbero ospite l'imperatore Carlo IV. Nel 1374 Andre, come assassino della contessa di Perolla, fu decapitato e il popolo devastò le case dei Salimbeni. La guerra, che si riaccese anche con i Tolomei, fu terminata per la mediazione dei Fiorentini e di S. Caterina, amica e ospite di Agostino Salimbeni e di sua madre Bianchina, dei Trinci di Foligno. Sua figlia Antonia sposò un Casali signore di Cortona e poi Muzio Attendolo Sforza, che vendette a Siena i castelli della moglie. Cione perdette tutte le altre fortezze dei Salimbeni e si rifugiò presso i Trinci a Foligno e la famiglia appare estinta verso la metà del sec. XV. Bosio, figlio di Antonia, sposò l'erede degli Aldobrandeschi e fu capostipite degli Sforza di S. Fiora. I Bartolini Salimbeni sono un ramo emigrato a Firenze nel sec. XIV.
Bibl.: I. Ugurgieri, Pompe senesi, Pistoia 1649; G. Gigli, Diario senese, Lucca 1723; P. Piccolomini, La Ripa d'Orcia, Siena 1934.