SALLUSTIO il cinico
È uno dei rappresentanti dell'estrema fioritura che il cinismo ebbe nel sec. V d. C. Notizie di lui ha conservato il neoplatonico Damascio, che ne parla con favore: e ciò prova i contatti che egli ebbe col neoplatonismo, nonostante che il rigore della sua concezione cinica della vita lo facesse avversario di ogni ideale erudito e speculativo e lo conducesse perfino a distogliere i giovani dallo studio della filosofia. Risultato o movente di questa sua vicinanza al neoplatonismo sembra d'altronde sia stato il fatto che egli, contro l'antica tradizione cinica, riconobbe la legittimità della divinazione e ne esercitò l'arte.
Per i documenti antichi circa S., v. K. Praechter, in Pauly-Wissowa, Real-Encycl., I A, Stoccarda 1920, coll. 1967-1970. V. inoltre: R. Asmus, Der Kyniker S. bei Damascius, in Neue Jahrbücher, XXV (1910), pp. 504-22.