RUSHDIE, Salman
RUSHDIE, Salman (propr. Ahmed Salman)
Scrittore indiano naturalizzato inglese, nato a Bombay il 19 giugno 1947. Dopo un'infanzia trascorsa nel Kashmir e successivamente a Bombay, nel 1961 si recò a studiare in Inghilterra; nel frattempo la sua famiglia, di fede musulmana, si era trasferita a Karāchī. Tornato per un breve periodo in Pakistan, dove lavorò per la televisione, si stabilì poi a Londra e, prima di dedicarsi esclusivamente alla letteratura, si occupò di pubblicità e teatro. Ha ricevuto numerosi premi letterari (dal Booker Prize, 1981, al Whitbread Novel Award, 1995).
Al romanzo allegorico d'esordio, Grimus (1975), ispirato al poema mistico Manṭiq al-ṭayr (Il linguaggio degli uccelli) del persiano Farīd al-Dīn ῾Aṭṭār (sec. 12°), è seguito Midnight's children (1981; trad. it. 1984), storia individuale e collettiva raccontata nella chiave di un realismo magico denso di riferimenti alla tradizione orientale, con cui R. è giunto al successo internazionale. In una commistione di tecniche narrative che molto mutuano dal cinema e da altri media, oltre che da autori quali G. García Márquez, G. Grass, S. Bellow, V. S. Naipaul, R. narra la storia di Saleem, e degli altri nati come lui nella prima ora di indipendenza dell'India, la notte del 15 agosto 1947, i cui destini sono profondamente intrecciati con le complesse vicende storiche successive a quell'evento (assassinio di Gandhi, guerre tra India e Pakistan, secessione del Bangla Desh dal Pakistan).
Nel romanzo successivo, Shame (1983; trad. it. 1985), centrato sul conflitto onore/disonore e moralità/immoralità nella società pakistana, l'autore si rivela capace di muoversi dentro e fuori le due culture, d'Oriente e d'Occidente, delineando attraverso la storia di più generazioni le contraddizioni presenti e passate di entrambe. Ancora su una contrapposizione bene/male, che emerge da un complesso intreccio di storie, si fonda Satanic verses (1988; trad. it. 1989), romanzo considerato blasfemo per alcune allusioni irrispettose al profeta Maometto e al Corano. Colpito da una fatwa emanata dall'āyatollāh Khomeini (1989), che lo condannava a morte, R. è stato costretto a una lunga clandestinità, solo parzialmente attenuata nel 1998 in seguito alla dichiarazione del presidente iraniano H̠atamī di non voler dare seguito alla condanna inflitta all'autore.
Dalla clandestinità R. ha continuato a scrivere, dedicandosi anche alla saggistica (The jaguar smile: a Nicaraguan journey, 1987, trad. it. 1989; In good faith, 1990; Imaginary homelands: essays and criticism 1981-91, 1991, trad. it. 1991) e alla narrativa per bambini (Haroun and the sea of stories, 1990, trad. it. 1991; The wizard of Oz, 1992, trad. it. 1993). Successivamente ha pubblicato la raccolta di novelle East, West (1994; trad. it. 1997) e i romanzi The Moor's last sigh (1995; trad. it. 1995) e The ground beneath her feet (1999; trad. it. 1999), che hanno confermato il carattere cosmopolita della sua ispirazione. L'interesse per la cultura indiana è testimoniato dal volume The vintage book of Indian writing 1947-97 (1997), che R. ha curato insieme a E. West.
bibliografia
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