SALOMONE (Salomon, Σαλομῶν, Σολομῶν)
Figura di re giusto, di savio e di mago, formatasi sulla base di alcuni passi del Libro dei Re (I Re, v, 12) per un processo oscuro, maturato in epoca ellenistica. Del I sec. a. C. è il libro apocrifo La Saggezza di Salomone; del I d. C. il ritratto che di S. mago presenta Flavio Giuseppe (Ant. Iud., viii, 45); del III-IV sec. d. C. il Testamentum Salomonis, operetta greca giuntaci in varie e contaminate redazioni, condannata, certamente per la presentazione inequivocabile di S. come mago, dalla Chiesa nel decretum Gelasianum del 494.
Il re giusto S. divenne un tema figurativo: l'episodio della contesa delle due meretrici per il possesso di un bimbo, che ambedue dichiaravano proprio, e del giudizio del re, narrato in I Re, iii, 16-27 si ritrova rappresentato con spirito caricaturale in un famoso dipinto di Pompei, ora al Museo Nazionale di Napoli, in una pittura frammentaria del colombario di Villa Pamphili - risalenti ambedue, con ogni probabilità, ad un modello alessandrino - in un avorio già ad Amiens, in un'agata giunta da una collezione privata al Cabinet des Médailles, oltre che in manoscritti miniati tardi.
Certamente la rappresentazione del mago S. va ritrovata sul recto di un amuleto di bronzo rinvenuto ad Ostia, nella figura in lunga veste, che ha nella sinistra, piuttosto che una lancia, una sfera simbolo del dominio sui demoni, e nella destra un bastone, che immerge in un calderone. Tutto intorno con il nome Salomon sono varî segni magici. Sul verso appare Ecate trimorfe circondata da segni magici analoghi.
Con la fede nella potenza magica del "sigillo di S." e con il motivo simbolico della "uccisione del malocchio" (animali che assaltano un occhio trafitto) si accompagna in molti medaglioni-amuleti del IV-V sec. d. C. la figurazione di S. cavaliere, con nimbo, che uccide con una lancia (spesso a croce nella estremità superiore) una diavolessa: derivazione dal motivo del dio tracio cavaliere e parallelo all'altro di S. Giorgio e di S. Sisinnio (quest'ultimo anche negli affreschi di Bawit).
Nel sincretismo magico, che associa motivi pagani con altri giudaici e cristiani, senza che perciò si possa parlare di gnosticismo, S. finisce con l'assimilarsi con Cristo, oltre che ad associarsi con l'entità demonica Iao. Un bello esempio, che sta per essere pubblicato, offre un medaglione di Siracusa, in cui S. (la formula σϕραγὶς Σολομῶνος ne è una conferma) appare in trono nel tipico atteggiamento del Cristo filosofo, col gesto dell'orator, e accompagnato da simboli (uccello, mano, chiave).
Infine va ricordata la fortuna del così detto Trono di Salomone, ritrovabile in una pittura della sinagoga di Dura, nella tradizione aulica bizantina e orientale.
Bibl.: Cabrol-Leclercq, Dict. Ant. Chrét., XV, 1950, c. 589 ss.; Jalaberth-Moutard, Inscr. Gr. et Lat. de la Syrie, IV, Parigi 1955, 1289, c. 43-44; K. Preisendanz, in Pauly-Wissowa, Suppl. VIII, 1956, c. 660-704, s. v. Salomon; G. Manganaro, Nuovi documenti magici della Sicilia or., in Rend. Lincei, 1963.
Per le rapprsentazioni del "giudizio di Salomone", cfr. Cabrol-Leclercq, op. cit., XIV, 1939, c. 1405 (Pompei); XV, i, c. 599 (elenco testimonianze); A. De Longpérier, Une intaille antique inédite, in Compt. Rend. Ac. Inscrip., XXIV, 1880, pp. 275-80; A. Ruesch, Guida illustrata del Mus. naz. di Napoli, Napoli 1908, n. 1343, fig. 76; O. Elia, Pitture murali e mosaici del Mus. Naz. di Napoli, Roma 1932, p. 59, fig. 18; G. Bendinelli, Le pitture del colombario di Villa Pamphili, in Mon. Pittura antica in Italia, III, La pittura ellenistico-romana, Roma V, Roma 1941, p. 13, N. S. Per l'amuleto di Ostia: G. Calza, in Not. Scavi, 1917, p. 326 s.; id., in Boll. Com., XLVI, 1920, pp. 85-100 (cfr. anche K. Preisendanz, op. cit., c. 678). Sul "sigillo di Salomone" e S. cavaliere: P. Perdrizet, in Rev. Ét. Gr., XVI, 1903, p. 48 ss.; id., Negotium perambulans in tenebris, Strasburgo 1922, p. 27 ss.; D. Levi, The Evil Eye..., in Antioch on the Orontes, III, Princeton 1941, p. 230 s. Per S. come orator e come Cristo, cfr. C. Bonner, Studies in Magical Amulets, Ann Arbor 1950, p. 20% s.; C. Bonner, in Hesperia, XX, 1951, p. 337, nn. 56-57; K. Preisendanz, op. cit., c. 679. Per il Trono di S.: A. Alföldi, in La Nouv. Clio, X, 1950, p. 537 s.; H. P. L'Orange, Studies on the Iconogr. of Cosmic Kingship, Oslo 1953, p. 50, nota i.