Poeta spagnolo (Benaque, Malaga, 1857 - Malaga 1933). Autodidatta, lavorò come giornalista e viaggiò nelle Filippine e in America. Le sue prime raccolte di liriche (Renglones cortos, 1880; Noventa estrofas, 1883; En tropel, 1892; Camafeos, 1897) lo pongono tra i precursori del modernismo di lingua spagnola; la preoccupazione per il ritmo, il gusto per la parola e per la musicalità, i riferimenti alla mitologia classica avvicinano la sua opera a quella di R. Darío. Tra i successivi volumi di versi si ricordano Piedras preciosas (1900), Lenguas de fuego (1908) ed El poema del beso (1932). Scrisse anche romanzi (El cielo alegre, 1887; La cópula, 1906) e opere teatrali (La musa, 1902); espose le proprie riflessioni sulla poesia in El ritmo (1894).