SALVINI, Salvino
Scultore, nato a Livorno il 26 marzo 1824, morto ad Arezzo il 4 giugno 1899. Allievo di L. Bartolini a Firenze e di P. Tenerani a Roma; professore delle Accademie di belle arti di Pisa (1852-1861) e di Bologna (1861-1893) ove successe a C. Baruzzi; autore di varie statue e monumenti (Niccolò Pisano e Giovanni Pisano nel Camposanto di Pisa, Card. Valeriani sulla facciata di S.M. del Fiore, Guido Monaco ad Arezzo, G. B. Morgagni a Forlì), di busti (G. Rossini nella Pinacoteca di Ascoli Piceno), di tombe (Certosa di Bologna e Cimitero di Ferrara), con un suo Giotto giovinetto (collocato nella sala dei matrimonî del Municipio di Roma) suscitò l'entusiasmo di Terenzio Mamiani e la musa di Giuseppe Regaldi. Fu corretto e garbato rappresentante di quel verismo accademico che, dopo Bartolini e Tenerani, dominò nella scultura italiana fino oltre la metà dell'Ottocento.
G. E. Saltini, Le arti belle in Toscana, Firenze 1859, pp. 39-40; O. Raggi, Della vita e delle opere di P. Tenerani, Firenze 1880, pp. 459-63; A. De Gubernatis, Diz. degli artisti italiani, Firenze 1889, pp. 446-47; F. Pera, Nuove biografie livornesi, s. 4ª, Siena 1906, pp. 100-108 (con la data di nascita 29 marzo 1829).