Samarcanda
Capitale della Sogdiana achemenide con il nome di Maraconda, dopo la conquista di Alessandro rimase in mano greca per breve tempo e in seguito fu sede di potentati locali. Gli arabi la conquistarono nel 712, lasciandovi governare la dinastia locale turca che allora vi regnava. Nei secc. 9°-10° appartenne allo Stato samanide, poi ai Ghaznavidi e ai Khwarazmshah. L’epoca mongola segnò per la città un nuovo periodo di splendore, culminato sotto Tamerlano che ne fece la capitale del suo Stato, la abbellì magnificamente e vi fu sepolto (1405). Suo nipote Ulugh Beg vi fondò un celebre osservatorio astronomico, e per tutto il sec. 15° i Timuridi ne fecero un centro artistico e culturale, la cui fama si diffuse in Europa. Passò poi agli uzbechi, fino all’occupazione russa (1868). Dal 1924 capitale dell’Uzbekistan sovietico, nel 1930 fu sostituita da Tashkent. Del tempo di Tamerlano restano le rovine della moschea (1399) e la necropoli (shah-i zinda), lungo la quale si susseguono i mausolei a cupola. Quello di Tamerlano, al centro della città, ha forma di torre coperta da cupola scanalata.