SAMBAQUI
Parola d'origine probabilmente tupi che serve nel sud del Brasile a indicare ammassi conchigliferi simili ai kjökkenmöddinger danesi con la differenza che, mentre questi ultimi sono formati esclusivamente da residui alimentari, vi sono in Brasile sambaqui di formazione esclusivamente naturale.
I sambaqui naturali si distinguono da quelli artificiali sia per le loro dimensioni a volte gigantesche, sia per essere costituiti da varî strati ognuno dei quali è formato da conchiglie di una differente specie o varietà. Negli ammassi costituiti artificialmente si nota la predominanza di conchiglie dei generi Venus e Coronea. Particolare importante, G. von Königswald esaminando dei sambaqui nel Rio Preto, ne scoperse alcuni contenenti conchiglie di specie oggi estinte, fatto che permette di far risalire la loro costruzione a un orizzonte molto remoto.
Gli scavi eseguiti nell'interno dei sambaqui brasiliani hanno portato alla scoperta di ossa umane accompagnate da strumenti e oggetti in pietra levigata eseguiti con notevole abilità. È stato inoltre dimostrato che gli artefatti dello strato più profondo mostrano una maggiore primitività di quelli scoperti a minore profondità, i quali essendo d'altra parte del medesimo tipo dànno a supporre uno sviluppo avvenuto col tempo di una stessa cultura. In alcuni sambaqui posti sul Rio delle Amazzoni sono stati scoperti a piccola profondità dalla superficie frammenti di ceramica, elemento culturale completamente sconosciuto ai popoli che formano i sambaqui del sud del Brasile. Tale fatto porta a supporre che almeno alcuni di tali ammassi conchigliferi furono abitati in epoca recente da popoli completamente dissimili dai primitivi costruttori.
Negli ammassi dello stato di Santa Catharina sono stati scoperti in abbondanza dei piccoli mortai di diorite in fo ma di pesce o di uccello che dovevano probabilmente servire per pestare delle sostanze coloranti. Nello stato di San Paolo sono tipici per la cultura dei sambaqui alcuni oggetti biconici, probabilmente punte di frecce, eseguiti con grande perizia con sienite e serpentina.
Dall'esame di questi resti della cultura dei costruttori dei sambaqui, appare come essi fossero una primitiva popolazione di pescatori e di raccoglitori appartenenti probabilmente a famiglie linguistiche tuttora rappresentate. Infatti i Botocudo attuali ignorano l'arte della ceramica mentre sono abilissimi nel lavoro della pietra e inoltre seppelliscono i defunti direttamente nel modo come avveniva praticato dai costruttori dei sambaqui.
A. Löfgren, Os Sambquid de S. Paulo, in Boletim da Commissão Geographica e Geologica do Estade de S. Paulo, S. Paolo 1893; G. von Königswald, Die Indianische Muschelberge Südbrasiliens, in Globus, Brunswick 1905; Th. A. Joyce, South American Archaeology, Londra 1912.