SAMBUCA (gr. σαμβυκή; lat. Sambuca)
Con questo nome veniva anticamente designato uno strumento a corde pizzicate di forma triangolare, a mo' di piccola arpa. Può essere quindi considerato come una varietà del salterio (v.). Ce lo mostrano numerose raffigurazioni in sculture o in miniature del Medioevo. Nel 1618 Fabio Colonna di Napoli, accademico dei Lincei, inventò uno strumento - molto somigliante al clavicordo - che, essendo a più ordini di tastiere, poteva dare i suoni diatonici, cromatici o enarmonici. Il suo tentativo si collega con quello di altri musicisti, quali Nicola Vicentino, il Transuttino e altri che, nell'intento di restaurazione della teoria e pratica musicale dei Greci, idearono in quell'epoca analoghi strumenti. Il Colonna descrisse il suo strumento - che chiamò sambuca lincea - in un suo volume pubblicato a Napoli nel suddetto anno e lo definisce "istrumento musico perfetto". Col nome di sambuca si trova anche designato uno strumento a fiato del genere del flauto per etimologia col vocabolo sambucus (sambuco); o anche, per corruzione della parola saquebut (usata piuttosto impropriamente), uno strumento del genere del trombone.