SAMBUY, Vittorio Balbo Bertone, conte di
Nato a Torino il 21 settembre 1793; morto a Vienna il 6 febbraio 1846. Fu, giovanetto, paggio di Napoleone. Partecipò alla campagna di Russia. La restaurazione del 1815 lo conservò nei ruoli dell'esercito sardo. Devoto al principe di Carignano, ne condivise nel 1821 le idealità patriottiche: ma, fedele al suo re, si adoperò ad impedire la sollevazione del corpo di cavalleria a cui apparteneva, domandando in cambio la grazia per il suo superiore, G. di Collegno. Nei mesi che seguirono il movimento insurrezionale lasciò l'esercito per la diplomazia, in qualità di segretario di legazione a Madrid, alle dipendenze del Brignole Sale. Quando questi fu richiamato a maggiori uffici, il S. lo sostituì come incaricato d'affari. Rientrò nell'esercito, nel 1830, con il grado di colonnello. Carlo Alberto lo mandò ministro a Monaco di Baviera. Nel febbraio 1835 ritiratosi dal Ministero degli esteri il Della Torre, il re pensò di dargli successore il S.; il Della Torre invece fece nominare il Solaro della Margherita, in quel momento in Torino. Al S. fu affidata la legazione di Vienna, dove giunse l'11 aprile 1835. Difficile il suo compito tra la necessità di tranquillizzare l'Austria nei riguardi della Sardegna e il dovere d' impedire qualsiasi sopraffazione. Il S. si disimpegnò in maniera eccellente e seppe ivi crearsi un tale ambiente da fargli rifiutare ogni offerta di sede più agevole. Da ricordare il fermo contegno da lui tenuto nella questione del sale, nel 1843: né piegò di fronte al Metternich nel sostenere il proprio paese. Di sentimenti tendenti a una politica liberaleggiante si trovò, talvolta, in lotta con il suo ministro.
M. degli Alberti, La politica estera del Piemonte sotto Carlo Alberto, secondo il carteggio diplomatico del conte V. A. B. di S. (1835-96), voll. 3, Torino 1913-1919; Solaro della Margherita, Memorandum storico politico, ivi 1851; N. Bianchi, Storia della diplomazia europea in Italia dall'anno 1814 all'anno 1861, ivi 1867, IV (1830-46); E. Passamonti, Cesare Balbo e la rivoluzione del 1821 in Piemonte, ivi 1923.