Vedi SAMOSATA dell'anno: 1965 - 1997
SAMOSATA (Τὰ Σαμόσατα, Τὸ Σαμόσατον, Samosata, Samosaton)
Odierna Samsāt, in Commagene. Notizie sulla sua situazione geografica e sulla sua importanza ci forniscono Strabone (xiv, 2, 29) e Plinio (Nat. hist., v, 85 ss.), oltre ad alcune fonti tarde (Amm. Marc., xiv; 8, 1 e 7; Proc., i, 17, 22). Fondata sulla sponda destra dell'Eufrate superiore, nacque come città hittita secondo ciò che assicura una stele a rilievo con la figura di un principe riccamente ammantato e, comunque, sappiamo che S. fu capitale del territorio assiro della Commagene. Nel 708, sotto Sargon II, entrò a far parte, con l'intera regione, della provincia assira. In periodo ellenistico fu retta da una dinastia indigena. Nel 17 d. C. fu compresa nella provincia della Siria. In età imperiale romana non fu teatro di grandi avvenimenti, ma con i Flavi raggiunse una discreta notorietà. Vi nacque nel 120 lo scrittore Luciano (v.). Nel 272 S. entrò a far parte del vescovado di Antiochia. Più tardi, sotto Diocleziano, il territorio della provincia prenderà nome di Euphrasia. Con Giustiniano e con i suoi successori sarà caposaldo per la lotta contro gli Arabi.
Le fonti tarde (Proc., i, 17, 22 ss.) menzionano l'acropoli e la cinta muraria di S., oltre alle grandi cinque strade che la collegavano con Melitene, Camisa, Heracome, Tarso e Zeregena. È noto, inoltre, che una grande strada di comunicazione, fiancheggiante l'Eufrate, dopo aver lasciato la Cappadocia, attraversava la Commagene per S., per proseguire verso l'India. Nel 1836 le rovine furono identificate da W. F. Ainsworth, nel 1838 le visitò il von Moltke, e nel 1883 le descrissero Humann e Puchstein; nel 1894 Hogarth e Jorke visitarono Samosata. Veri e proprî scavi a S. non sono stati mai condotti. La città si stende su un vasto pianoro a S del quale si riconoscono le mura di fortificazione, lunghe più di 1200 m, le quali includono tuttora il villaggio odierno di Samsat; alcune torri sono visibili lungo il lato meridionale. L'Eufrate lambisce la falda meridionale del colle ed è in questo sito che sono state identificate diverse case di epoca romana ed alcuni resti cristiani, segno di un particolare concentramento urbano in epoche tarde. Un lungo acquedotto alimentava le terme della città in uso fino al tempo dell'arcivescovo Eusebio.
Bibl.: W. F. Ainswort, A Personal Narrative of the Euphrate Expedition, I, Londra 1888, p. 195 ss.; K. Humann-O. Puchstein, Reisen in Kleinasien und Nordsyrien, Berlino 1890, tav. XLIX, 1-3; B. V. Head, Historia numorum, Oxford 1911, p. 776; Weissbach, in Pauly-Wissowa, I A, 1920, c. 2220 ss., s. v. (con ampia bibl. sui descrittori della città); G. Furlani, in Enc. It., XXX, 1936, p. 611; P. Le Gentilhomme, in Gallia, V, 2, 1947, p. 319 ss.; M. Poëte, La città antica, Torino 1958, p. 323; J. Delorme, in Gymnasion, Parigi 1960, p. 246; R. Naumann, in Forschungen in Kommagene, in Istanbuler Forschungen, X, 1939, p. 54 ss.