Raphaelson, Samson
Scrittore, commediografo e sceneggiatore statunitense, nato a New York il 30 marzo 1896 e morto ivi il 16 luglio 1983. Oltre ad aver scritto commedie brillanti per il regista Ernst Lubitsch, aver firmato anche uno dei classici di Alfred Hitchcock, Suspicion (1941; Il sospetto), fu autore della commedia teatrale Day of atonement, che offrì lo spunto per la realizzazione del film entrato nella storia del cinema come primo film sonoro: The jazz singer (1927; Il cantante di jazz) di Alan Crosland. Famoso per le sue pièces, da cui furono tratti vari film, autore di diversi adattamenti di lavori teatrali e talvolta di romanzi, fece dei dialoghi brillanti e della perfetta padronanza della struttura e dei meccanismi narrativi i tratti distintivi del suo stile. Nel 1977 l'associazione degli sceneggiatori Writers Guild lo insignì del Laurel Award alla carriera.
Nato nella comunità ebraica della Lower East Side di New York, R. trascorse la fanciullezza tra New York e Chicago. Nel 1917, dopo essersi laureato all'Università dell'Illinois, lasciò Chicago e andò a lavorare per qualche tempo come cronista al "New York Times", continuando a dedicarsi alla scrittura di racconti e opere teatrali, spesso rappresentate (alcune con la sua regia) a Broadway. Successivamente al crollo della borsa e alla crisi di Broadway, R. accettò un contratto alla RKO e nel 1929 si trasferì a Hollywood. L'anno seguente alla Paramount Pictures conobbe Lubitsch per il quale scrisse il primo degli otto film realizzati per il regista che di quest'ultimo recano l'inconfondibile tocco: The smiling lieutenant (1931; L'allegro tenente), sceneggiato in collaborazione con Ernest Vajda, assiduo collaboratore di Lubitsch, un musical spumeggiante ambientato a Vienna e incentrato su un triangolo amoroso. Sempre per la Paramount, R. scrisse Magnificent lie (1931) di Berthold Viertel, per poi collaborare nuovamente con Lubitsch al film più atipico del regista, Broken Lullaby (1932; L'uomo che ho ucciso), un plumbeo dramma sulla Prima guerra mondiale. Più in linea con lo stile di R. e di Lubitsch è One hour with you (1932; Un'ora d'amore), remake musicale di un precedente film muto dello stesso regista, The marriage circle (1924), che venne però in parte diretto e completato da George Cukor. La sceneggiatura, che segue le vicende di una moglie annoiata intenta a sedurre il marito donnaiolo della sua migliore amica, fu scritta interamente da R., come anche quella di Trouble in Paradise (1932; Mancia competente), considerato il capolavoro della commedia sofisticata americana. Ambientato in un'Europa convenzionale e quasi teatrale, il film narra le imprese di una coppia di ladri che si fa assumere da una ricca parigina con l'intento di derubarla e finisce intrappolata in un ménage à trois.
Risentito con Lubitsch che si era rifiutato di intercedere per lui alla Paramount, R. lasciò Hollywood e lavorò per breve tempo ma improduttivamente per uno studio inglese, prima di far ritorno a New York e al suo antico amore, il teatro. Nel 1934 scrisse un altro film per Lubitsch, The merry widow (La vedova allegra), ancora una commedia sul gioco delle parti ispirata alla celebre operetta. Mentre era impegnato in questo lavoro, R. riuscì a scrivere per la Fox Film Corporation Caravan (1934) di Erik Charell cui seguirono, per la stessa casa di produzione (dal 1935 20th Century-Fox), Servants' entrance (1934) di Frank Lloyd, Ladies love danger (1935) di H. Bruce Humberstone, Dressed to thrill (1935) di Harry Lachman e (non accreditato) The gay deception (1935) di William Wyler, di cui scrisse i dialoghi. Nel frattempo, tornato a New York, allestì Accent on youth, la sua commedia di maggior successo da cui vennero tratti due film: il primo, omonimo, diretto nel 1935 da Wesley Ruggles e il secondo uscito nel 1959 con il titolo But not for me (Ma non per me) diretto da Walter Lang.
Nuovamente a Hollywood nel 1935, R. approdò alla Metro Goldwyn Mayer e fece parte della squadra incaricata di riscrivere la commedia di F. Lonsdale The last of Mrs. Cheyney (già portata sul grande schermo nel 1929 da Sidney Franklin) per il film omonimo del 1937 (La fine della signora Cheyney) diretto da Richard Boleslawski. A New York, mentre era impegnato nella stesura di un altro lavoro teatrale, R. incontrò nuovamente Lubitsch, con il quale realizzò Angel (1937; Angelo), ancora una commedia sofisticata (interpretata da Marlene Dietrich). Tornato a Hollywood, scrisse altri capolavori per il regista tedesco, The shop around the corner (1940; Scrivimi fermo posta), basato su una commedia di N. László, appassionata storia d'amore epistolare tra due commessi di un negozio di Budapest che si scrivono lettere senza conoscersi, alla quale seguirono Heaven can wait (1943; Il cielo può attendere), una deliziosa storia fantastica, e That lady in ermine (1948; La signora in ermellino) la cui regia fu portata a termine da Otto Preminger a causa della morte di Lubitsch.
Precedentemente Alfred Hitchcock aveva chiamato R. per adattare, insieme a sua moglie Alma Reville e all'assistente alla regia Joan Harrison, il romanzo di F. Iles Before the fact. Il film, Suspicion, rivelatosi il maggior successo dell'anno, narra, in un crescendo di suspense, l'angoscioso dilemma di una donna innamorata che sospetta il marito di volerla uccidere.
In seguito, lavorò per un certo tempo per la Warner Bros. e per la MGM, sviluppando progetti che non furono mai realizzati o collaborando a numerosi film in modo marginale e senza mai essere accreditato. L'ultimo lavoro di R. fu Main street to Broadway (1953) di Tay Garnett, una descrizione dei retroscena del mondo teatrale piuttosto deludente nonostante i numerosi cammei di grandi artisti. Oltre a The jazz singer e ai suoi due remake (quello del 1953 di Michael Curtiz e quello del 1980 di Richard Fleischer), furono tratti dai suoi lavori teatrali Skylark (1941) di Mark Sandrich, The perfect marriage (1946; Un matrimonio ideale) di Lewis Allen, Mr. Music (1950; Assedio d'amore) di Richard Haydn, Bannerline (1951) di Don Weis e Hilda Crane (1956; Paura d'amare) di Philip Dunne.
B. Sabath, Samson Raphaelson, in Dictionary of literary biography, 44° vol., Detroit 1984, ad vocem; S. Eyman, Ernst Lubitsch: laughter in Paradise, New York 1993.