• Istituto
    • Chi Siamo
    • La nostra storia
  • Magazine
    • Agenda
    • Atlante
    • Il Faro
    • Il Chiasmo
    • Diritto
    • Il Tascabile
    • Le Parole Valgono
    • Lingua italiana
    • WebTv
  • Catalogo
    • Le Opere
    • Bottega Treccani
    • Gli Ebook
    • Le Nostre Sedi
  • Scuola e Formazione
    • Portale Treccani Scuola
    • Formazione Digitale
    • Formazione Master
    • Scuola del Tascabile
  • Libri
    • Vai al portale
  • Arte
    • Vai al portale
  • Treccani Cultura
    • Chi Siamo
    • Come Aderire
    • Progetti
    • Iniziative Cultura
    • Eventi Sala Igea
  • ACQUISTA SU EMPORIUM
    • Arte
    • Cartoleria
    • Design & Alto Artigianato
    • Editoria
    • Idee
    • Marchi e Selezioni
  • Accedi
    • Modifica Profilo
    • Treccani X

BECKETT, Samuel

di Nadia Fusini - Enciclopedia del Cinema (2003)
  • Condividi

Beckett, Samuel (propr. Samuel Barclay)

Nadia Fusini

Scrittore, drammaturgo e sceneggiatore irlandese, nato a Foxrock (Dublino) il 13 aprile 1906 e morto a Parigi il 23 dicembre 1989. Fu uno degli autori più significativi del 'teatro dell'assurdo' e uno degli scrittori esemplari del Novecento, premio Nobel per la letteratura nel 1969. Risale a un nodo filosofico (il 'limite', la soglia e l'insufficienza del linguaggio) il tratto che stringe in maniera coerente il lavoro del B. maggiore (teatro e narrativa) alla sua esperienza di cinema, ossia la volontà di muoversi oltre il linguaggio, in direzione di un'immagine senza parole.B. giunse tardi al cinema. Negli anni Trenta e Quaranta il suo interesse si rivolse essenzialmente a lavori narrativi e drammatici. Dopo la laurea al Trinity Col- lege di Dublino (1927), un primo soggiorno a Parigi (1928-1931), il ritorno a Dublino (1931-32) e quattro anni di vita errabonda a Londra, si stabilì (1937) a Parigi, scrivendo ormai in inglese e in francese. Vennero gli anni dei romanzi Murphy (1938) e Watt (1944), della trilogia Molloy (1951), Malone meurt (1951), L'innommable (1953) e soprattutto del suo grande teatro: fra le opere più significative si ricordano En attendant Godot (1952), Fin de partie (1957), Acte sans paroles I (1957) e Acte sans paroles II (1960). Due sono i modi in cui B. esplorò la condizione umana. Da una parte, attraverso l'incessante flusso verbale del monologo interiore, che è il modo dominante nella trilogia narrativa. Dall'altra, c'è l'immagine: sono proprio le immagini, sempre più compresse, a dominare nelle sue opere, in direzione di una poetica di liriche visive. E fu proprio tale qualità 'imagista' (di eredità e di matrice radicalmente novecentesca) a diventare via via più forte fino all'esito cinematografico di Film (1965). La sceneggiatura di Film fu scritta nella primavera del 1963. Le riprese ebbero luogo a New York nel 1964, con la regia di Alan Schneider. B. era presente. A parte l'iniziale "ssh!", il film è muto. Buster Keaton è l'unico attore. L'angoscia, il sentimento dominante. La durata, venti minuti. Già il teatro di B. rifiutava la dimensione narrativa, l'intrigo, la trama, concentrandosi su metafore poetiche con una forte sottolineatura dell'aspetto non verbale, puramente visuale dell'immagine (la stanza circolare in Fin de partie, il buco nero alla sommità del monticello in Happy days, 1961, la bocca in Not I, 1973). In Acte sans paroles I e II l'immagine è infatti ridotta al solo elemento visivo, come se si assistesse ormai a drammi muti, stretti in un dialogo sostanzialmente gestuale. Diviene un fatto consequenziale il suo crescente coinvolgimento come regista, inteso a controllare il preciso impatto visivo che le parole devono avere. Quando ne ebbe l'occasione, B. abbracciò con entusiasmo i media del cinema e della televisione, affascinato dall'idea di un mezzo espressivo che gli permettesse di fissare la sua visione in modo permanente, una volta per tutte. Come sempre nel suo estremismo radicale, di fronte al linguaggio che dovrebbe permettergli di esprimere quello che cerca di esprimere, B. pensa invece soltanto a una modalità di sovvertimento. La posizione della cinepresa diviene il tema centrale e la materia dell'opera. Film è un'esperienza dell'occhio, una serie di scambi oculari tra l'occhio e la macchina. L'affermazione, in epigrafe, del filosofo irlandese del Settecento G. Berkeley (esse est percipi) costituisce lo sfondo filosofico di una storia di persecuzione, dove il percepito coincide con il perseguitato e il percipiente con il persecutore. C'è qualcosa di insopportabile nell'essere percepiti; il che, dal punto di vista di Berkeley, adottato da B., equivale a dire che c'è qualcosa di insopportabile nel vivere. Messaggio che in più occasioni e in più modi B. volle ripetere. Del 1966 è Eh Joe! di Alan Gibson, un film per la televisione. Undici anni dopo fu la volta del dramma televisivo Ghost trio; del 1982 Quad (noto anche con il titolo Quadrat 1+2), lavoro televisivo per quattro mimi. Del 1983 Nacht und Träume diretto da Alfred Behrens e Michael Kuball: un teledramma, nel corso del quale vengono canticchiate sette battute di un Lied di Schubert (op. 43, nr. 2), basato su un poema di H.J. von Collin. Si assiste alle forme estreme della battaglia contro quella parola che, da sempre, lo scrittore combatte. E si intuiscono le vittorie parziali del processo di autoisolamento e di autopercezione: quello stato irreale, vero e impossibile, che da sempre B. ha corteggiato.Nel 1987 Manoel de Oliveira ha inserito un testo di B. nel suo film O meu caso. Nel 2000 la Raidio Teilifis Eireann (RTE), rete televisiva irlandese, ha prodotto una serie di film tratti da varie opere di B., affidandoli a registi come, tra gli altri, Anthony Minghella (Play), David Mamet (Catastrophe) e Atom Egoyan (Krapp's last tape).

Vedi anche
Billie Whitelaw Attrice cinematografica e teatrale britannica (Coventry 1932 – Londra 2014). Diplomatasi alla Royal Academy of Dramatic Art, è nota come la migliore interprete femminile di S. Beckett, con cui ha condiviso diverse opere teatrali, tra queste: Commedia, Non io, Passi e Dondolo. Nel 1954 ha debuttato nel ... Roger Blin Blin ‹blẽ›, Roger. - Attore e regista teatrale (Neuilly-sur-Seine 1907 - Parigi 1984); esordì nel 1935 come attore e aiuto regista in Les Cenci di A. Artaud. Presto riconosciuto come uno dei più significativi interpreti dell'avanguardia teatrale, dal 1949 al 1951 propose opere difficili e insolite, ma ... Robert Pinget Pinget ‹pẽˇʃè›, Robert. - Scrittore svizzero di lingua francese (Ginevra 1919 - Tours 1997). Dopo il volume di novelle Entre Fantoine et Agapa (1951) si impose tra i maggiori rappresentanti del nouveau roman con Mahu ou le matériau (1952) e Le renard et la boussole (1953), cui seguirono: Graal flibuste ... Nadia Fusini Scrittrice, critica letteraria e traduttrice italiana (n. Orbetello, Grosseto, 1946). Laureata in Lettere Moderne all'Università di Lettere e Filosofia “La Sapienza” di Roma, successivamente ha approfondito i suoi studi sulla letteratura americana all'Università di Harvard, e sul teatro elisabettiano ...
Categorie
  • BIOGRAFIE in Teatro
  • BIOGRAFIE in Letteratura
  • BIOGRAFIE in Cinema
Tag
  • PREMIO NOBEL PER LA LETTERATURA
  • MANOEL DE OLIVEIRA
  • ANTHONY MINGHELLA
  • BUSTER KEATON
  • DAVID MAMET
Altri risultati per BECKETT, Samuel
  • Beckett, Samuel
    Enciclopedia on line
    Scrittore irlandese (Dublino 1906 - Parigi 1989). Uno degli autori più significativi del 'teatro dell'assurdo', fu tra gli scrittori esemplari del Novecento per il suo carattere rappresentativo di alcuni aspetti della coscienza moderna. Nel 1952 pubblicò l'opera drammatica che lo impose all'attenzione ...
  • BECKETT, Samuel
    Enciclopedia Italiana - IV Appendice (1978)
    Scrittore irlandese, nato a Foxrock, sobborgo di Dublino, il 13 aprile 1906, da un'agiata famiglia borghese che nell'Irlanda cattolica era di tradizione protestante e perciò rigorosamente puritana. Nel 1927 si laureò nel Trinity college di Dublino e l'anno seguente si trasferì a Parigi come insegnante ...
Vocabolario
sperimentalismo
sperimentalismo s. m. [der. di sperimentale]. – 1. Teoria e metodologia fondata esclusivamente o prevalentemente sul metodo sperimentale: lo s. scientifico di Galilei, di Bacone; lo s. filosofico di Stuart Mill. 2. Fondamento, carattere...
presentificarsi
presentificarsi v. intr. pron. Rendersi presente; mostrarsi, manifestarsi. ◆  Nel saggio di Cristina Grazioli si parla di assenza/presenza come dispositivi della drammaturgia della luce in riferimento alla produzione artistica contemporanea,...
  • Istituto
    • Chi Siamo
    • La nostra storia
  • Magazine
    • Agenda
    • Atlante
    • Il Faro
    • Il Chiasmo
    • Diritto
    • Il Tascabile
    • Le Parole Valgono
    • Lingua italiana
    • WebTv
  • Catalogo
    • Le Opere
    • Bottega Treccani
    • Gli Ebook
    • Le Nostre Sedi
  • Scuola e Formazione
    • Portale Treccani Scuola
    • Formazione Digitale
    • Formazione Master
    • Scuola del Tascabile
  • Libri
    • Vai al portale
  • Arte
    • Vai al portale
  • Treccani Cultura
    • Chi Siamo
    • Come Aderire
    • Progetti
    • Iniziative Cultura
    • Eventi Sala Igea
  • ACQUISTA SU EMPORIUM
    • Arte
    • Cartoleria
    • Design & Alto Artigianato
    • Editoria
    • Idee
    • Marchi e Selezioni
  • Accedi
    • Modifica Profilo
    • Treccani X
  • Ricerca
    • Enciclopedia
    • Vocabolario
    • Sinonimi
    • Biografico
    • Indice Alfabetico

Istituto della Enciclopedia Italiana fondata da Giovanni Treccani S.p.A. © Tutti i diritti riservati

Partita Iva 00892411000

  • facebook
  • twitter
  • youtube
  • instagram
  • Contatti
  • Redazione
  • Termini e Condizioni generali
  • Condizioni di utilizzo dei Servizi
  • Informazioni sui Cookie
  • Trattamento dei dati personali