BUTLER, Samuel
Poeta satirico inglese, nacque nel 1612 presso Worcester, in Inghilterra. Era figlio di un fittavolo, e venne educato alla King's School di Worcester. Intorno al 1628 entrò al servizio di Elizabetta, contessa di Kent, nella cui casa strinse amicizia col Selden, il grande storico del diritto. In quel tempo egli fece da segretario ("clerk-attendant") a varî magistrati della contea; tra cui fu uomo notevole sir Samuel Luke, uno dei generali di Cromwell, un fanatico presbiteriano, principale ispiratore del ritratto di Hudibras. Alla Restaurazione venne nominato segretario del Lord presidente del Galles, e amministratore (steward) di Ludlow Castle. In quest'epoca sposò una ricca moglie, la cui identità è incerta, sebbene sia certo che le sue sostanze andarono perdute, e che il Butler passò il resto della vita in grande povertà. Morì a Covent Garden, Londra, di tisi, il 25 settembre 1680. Il suo monumento, eretto nell'abbazia di Westminster nel 1721, suggerì il famoso epigramma: "chiese del pane e ricevette una pietra".
Nel 1663 apparve il primo volume di Hudibras, "scritto durante il periodo delle ultime guerre", e pubblicato anonimo. Il Pepys allude frequentemente alla sua immediata popolarità. La seconda parte apparve nell'anno seguente ed ebbe un successo anche maggiore. Il libro venne presentato a Carlo II dal conte di Dorset, e "divenne il suo costante compagno". Carlo II ne fece le lodi e ne regalò varie copie ai suoi amici, ma non salvò l'autore dalla povertà, malgrado le molte promesse. Per giustizia, bisogna ricordare il commento di Aubrey: "egli avrebbe potuto avere deglî impieghi, in principio, ma non voleva accettarne che di altissimi, e finì col non averne alcuno". La terza parte del poema uscì solo nel 1678.
Hudibras è un poema eroicomico, che deve molto all'epica classica ed ai satirici latini, e talora probabilmente anche a Rabelais, Skelton, alla Ship of Fools del Barclay; l'ispirazione diretta gli venne tuttavia dallo Scarron. Il nome deriva dallo Hudibras dello Spenser (Faerie Queene, II, 11, 17), ed il suo argomento deve qualcosa al Don Chisciotte. Le ridicole avventure del presbiteriano Hudibras e del suo scudiero "indipendente" Ralpho sono semplicemente uno strumento per la sua satira dei vizî, delle assurdità ed in particolare delle ipocrisie dei settarî. Il Butler non concede alcuna virtù ai suoi avversarî, e il lavoro nel suo insieme è una pasquinata piuttosto che una satira; ma è sempre argutamente spiritoso, ed è pieno di frasi che colpiscono l'immaginazione e che vengono spesso citate. Il metro ottosillabico è adoperato con arte superba, tanto da dare l'impressione di un metro irregolare; le rime sono spesso ingegnosamente forzate in modo da produrre un effetto comico, paragonabile a quello raggiunto dal Byron nel Don Juan. Butler è capace di scrivere sul serio, ma subito dopo distrugge l'effetto. Fu un maestro di goffaggini volute, e continuamente raggiunse questo effetto mediante paragoni grotteschi.
Hudibras è letto oggi per i suoi effetti comici; ma la sua popolarità venne accresciuta al suo tempo dalla violenta reazione contro il regime puritano. Delle altre sue poesie The Elephant in the Moon è forse la più divertente: è una satira contro la Società Reale. Butler fu anche l'autore d'una serie di ritratti (Characters) in prosa che rivelano arguzia ed acume.
Ediz.: Hudibras, ed. Zachary Grey, Londra 1744; Genuine Remains of S. B., ed. R. Thyer, Londra, 2 voll., 1859; Poems and Characters, 2 voll., ed. Waller, Londra 1905.