DANIEL, Samuel
Poeta e storico inglese, nato nel 1562 nel Somerset, morto nel 1619. Figlio di un maestro di musica, studiò a Oxford, e si dedicò quindi alla poesia e alla filosofia. La sua prima opera che si conosce è una traduzione delle Imprese di Paolo Giovio (1585): nel 1596 fece un viaggio in Italia, e al suo ritorno prese il posto di tutore, prima di William Herbert, figlio della contessa di Pembroke, che divenne poi il protettore di Shakespeare, e quindi di Anna Clifford, figlia della contessa di Cumberland. Nel 1591 furono pubblicati 27 dei suoi sonetti in appendice all'Astrophel and Stella del Sidney; e l'anno seguente un volume contenente i sonetti a Delia e il Complaint of Rosamund. I sonetti sono redatti principalmente nella forma inglese, e per la loro dolcezza e armonia ricordano quelli di Shakespeare: pur rimanendo inferiori ad essi per potenza di fantasia, trattano con grazia e con penetrazione il tema della bellezza soggetta al tempo e alla morte. Nel 1594 furono ripubblicati insieme con la tragedia Cleopatra, composta sul modello di Seneca, e nel 1595 comparvero i primi quattro libri di The Civil Wars, poema storico in ottava rima, a cui seguirono gli ultimi otto libri nel 1609. Il D. era un fervente patriota, e molto di quello che scrisse era ispirato alla fede nei destini del suo paese, e al desiderio d'infonderla negli altri. Con questo proposito scrisse una History of Englana in prosa (1612-1617) che fu accolta da un largo successo, e nel 1602 controbatté trionfalmente le Observations on the Art of English Poesie del Campion con la sua spiritosa Defence of Rhyme, nella quale rivendicava al verso inglese il diritto di seguire la sua inclinazione naturale per la rima, contro la servile imitazione dei metri classici, faceva osservare che lo stesso Campion doveva la sua fama specialmente alla sua grande abilità nel trattare le forme rimate, più consone al talento nazionale della lingua. Nello stesso anno incluse nel suo poema Musophilus un appassionato vaticinio sulla futura grandezza della lingua inglese. Nel 1603 fu nominato Master of the Queen's Revels (Maestro dei festeggiamenti della regina), e scrisse un certo numero di Masques: The Queen's Arcadia (dal Pastor Fido del Guarini), Tethy's Festival, e il grazioso Hymen's Triumph, apprezzato da Coleridge e da Hazlitt. Nel 1605 furono pubblicati Certain small Poems insieme con The Tragedy of Philotas, e nel 1629 un'edizione completa dei suoi versi dedicata al principe Carlo. Ma il nome del D. cadde presto in un oblio dal quale non fu tratto fino al principio del sec. XIX. Scrittore più prolifico e versatile che grande, il D. è tuttavia giustamente stimato per la purezza del linguaggio. William Browne lo chiamò well languaged Daniel, e Coleridge parlava di lui come del maestro di quello stile "neutro" che è come il terreno d'incontro fra la poesia e la prosa. A differenza dei suoi contemporanei, D. fu un poeta di riflessione più che di passione; e molti dei suoi versi didattici, come la Epistle to the Countess of Cumberland citata da Wordsworth nella sua Excursion, sono un bell'esempio di nobili sentimenti esposti con grazia. Le sue opere furono edite in 5 voll. dal Grosart (Londra 1885-1896).
Bibl.: Chalmer, English Poets, III, Londra 1810.