COCCEIO, Samuel e Heinrich
Samuele C., il più giovane dei tre figli di Enrico C., nacque a Heidelberg il 20 ottobre 1679 e vi morì il 4 ottobre 1755. Nella storia della giurisprudenza i nomi del padre e del figlio sono, a buon diritto, uniti insieme, non pure per la stessa tendenza scientifica, ma perché non sempre è facile distinguere nelle loro opere qual parte sia dell'uno, quale dell'altro. Enrico C., professore di diritto naturale a Heidelberg nel 1671 e professore primario della facoltà giuridica di Francoforte sull'Oder nel 1690, morì quivi il 18 agosto 1719, quando il figlio Samuele aveva nel suo Ius civile controversum (Francoforte 1713 e 1728) già mostrato tendenza a inspirarsi, nel decidere le controversie, come il padre, al diritto naturale, e ad esaltare questo come il vero diritto. Ma il padre fu soprattutto un uomo di scienza e di cattedra, il figlio uomo di stato; fu detto il grande cancelliere di Federico il Grande. E veramente Samuele C. è degno di ricordo per disegni di riforme politiche, e per aver voluto attuare le proprie convinzioni scientifiche intorno al diritto naturale. Le riforme dell'amministrazione della giustizia di Samuele C. incominciarono nel 1746 e furono compiute nel 1751. Ma egli vagheggiava una completa riforma del diritto, anzi un codice universale da servire non solo alla Prussia, bensì a tutti i paesi civili. Ecco lo scopo di quel progetto del Corpus iuris Fridericiani, che Samuele morendo lasciò incompleto. L'opera non pareva né inattuabile né di grande difficoltà per i C., che tutti e due, padre e figlio, erano nati e cresciuti fra le idee della scuola che aveva piena fede nel trionfo del diritto della retta ragione. Si deve pur dire imparzialmente che un grande ausilio veniva loro dalla realtà stessa delle cose: dominava, è vero, il diritto romano. Enrico C. bene lo aveva studiato ed esaltato in un'Oratio de progressu iuris europei del 22 dicembre 1693 (pure ammettendo, con altri, come fonte del ius publicum la storia), facendo coincidere il progresso del diritto romano col progresso della civiltà. Samuele identifica il diritto romano col diritto naturale nel Novum sysiema iurisprudentiae naturalis et romanae (Berlino 1740).
Il grande ministro non perdette mai il suo amore alla scienza. Ne fa ampia fede quell'opera, in cui si combinano e si completano le energie di Enrico e di Samuele C. L'opera Grotius illustratus in tre volumi in-folio grande (Breslavia 1744-1747) si deve inizialmente a Enrico; ma è stata aumentata e completata dal figlio. Un quarto volume pubblicato in Breslavia nel 1752 non parla più del Ius belli ac pacis, ma di altri scritti di Grozio e non di questi soltanto. Le dodici Dissert. prooemiales sono di Samuele.
Bibl.: A. Trendelenburg, Friedrich der Grosse und sein Grosskanzler Sam. von Cocceji, Berlino 1863; C. G. Haubold, Instit. iur. rom. litterariae, 1809, n. 148; R. Stintzing, Cocc. Heinr., in Allg. deutsche Biographie; id., Sam. Cocc., ibid; E. Landsberg, Gesch. der deutsch. Rechtswiss., Monaco e Lipsia 1898, I° (testo), pp. 112-16, 215-21; (note), pp. 66-68, 138-141.