GRUBBE, Samuel
Filosofo svedese, nato a Segloraberg (Älvsborgs Län) il 19 febbraio 1786, morto a Upsala il 7 novembre 1853. Dal 1816 fu professore, prima di logica e poi di etica e politica, all'università di Upsala. Il G. si deve considerare come uno dei rappresentanti più notevoli della filosofia svedese dell'Ottocento.
Di sua iniziativa pubblicò poco: oltre a qualche minore scritto, due saggi, del 1833 e del 1839, sul principio del diritto penale e della filosofia del diritto. Ma la sua ricca produzione manoscritta fu pubblicata in gran parte, dopo la sua morte, dal Nyblaeus e dal Geijer (Filosof. skrifter i urval, voll. 7, 1876-84): vi sono contenute trattazioni di etica, di psicologia, di fenomenologia, di ontologia e di estetica. A fondamento di esse sta una generale concezione teistica, inizialmente derivata dal panteismo schellinghiano, che mira a concepire la natura divina senza toglierle gli attributi della personalità e dell'autocoscienza, e insieme la considera come fondamento universale della realtà delle cose, esistenti solo in forza della sua estratemporale attività di pensiero.