ABARBANEL, Samuele
Figlio di Isacco e fratello di Leone Ebreo, nacque a Lisbona nel 1473. Da giovane risiedette per qualche anno, per ragioni di studio, a Salonicco. Stabilitosi a Napoli, entrò in rapporti con il viceré don Pedro de Toledo, che lo ebbe come suo finanziere e affidò alla moglie dell'A., Benvenida, figlia di Giacobbe di Giuda Abarbanel, l'educazione della figlia Eleonora, divenuta poi moglie di Cosimo I de' Medici. Pubblicato il decreto di espulsione degli Ebrei dal Regno di Napoli (5 genn. 1533), l'A., divenuto capo della comunità ebraica dopo la morte del suocero, riuscì con la sua influenza presso il viceré a ritardarne l'applicazione e poi ad ottenere un privilegio (16 febbr. 1535, pubblicato il 25 novembre) che servì come base per nuovi capitolati (24 nov. 1536),alla cui stipulazione partecipò direttamente. Quando nel 1539 un nuovo decreto espulse definitivamente gli Ebrei dal Regno, l'A. accettò per sé e per la famiglia l'ospitalità varie volte offertagli dal duca di Ferrara (cfr. lettera dell'A. al duca del 14 genn. 1541, in Balletti). Ma l'A. rimase ancora due anni nel Regno, perché soltanto il 21 maggio 1543 don Pedro de Toledo gli accordava un salvacondotto, concedendogli di portare seco tutti i beni mobili e le suppellettili anche preziose, senza alcun impedimento e pagamento di tasse. A Ferrara, dove continuò la sua attività bancaria e il mecenatismo degli anni napoletani, l'A. morì nel 1547. Lasciò quattro figli, Letizia, Gioia, Giacobbe e Giuda. Benvenida mantenne ancora rapporti finanziari con la Toscana, godendo l'appoggio di Cosimo I.
Bibl.: S.H. Margulies, La famiglia Abarbanel in Italia, in Riv. israelitica, III (1906), pp. 96-102; G. Paladino, Privilegi concessi agli Ebrei dal viceré D. Pietro di Toledo (1535-36), in Arch. stor. per le prov. napol., XXXVIII (1913), pp. 625, 626; N. Ferorelli, Gli Ebrei nell'Italia meridionale, Torino 1915, p. 89; U. Cassuto, Gli Ebrei a Firenze nell'età del Rinascimento, Firenze 1918, pp. 88-89; A. Balletti, Gli Ebrei e gli Estensi, Reggio Emilia 1930, p. 78; S. Wininger, Grosse Jüdische National-Biographie, I, pp. 5-6; The Jewish Encyclopedia, I, p. 129 (che dà come data di morte dell'A. il 1551); Encyclopaedia Judaica, I, coll. 586-587.