ABOAB, Samuele
Di famiglia marrana spagnola emigrata (il padre, Abramo di Giacobbe - Antonio Falleiro, fu uno dei fondatori della banca di Amburgo), nacque ad Amburgo nel 1610. A tredici anni fu inviato dal padre a Venezia, dove già si trovava il nonno Giacobbe (Andrea Falleiro). Qui fu allievo di Davide Franco, di cui sposò la figlia. Rabbino a Verona, dove fu raggiunto dal padre, che vi morì nel 1642, si occupò anche della comunità morava di Kremsier, i cui esponenti erano stati fatti prigionieri dalle truppe svedesi (1643). Di due sue lettere umanissime scritte in quell'occasione, per il riscatto, dà notizia il Löwenstein. Anche in seguito il riscatto dei prigionieri fu una delle sue cure costanti, come appare dalle lettere inviate ad alcuni rabbini imprigionati a Malta e a Messina. Notevole fu anche la sua attività caritativa. Nel 1650 fu chiamato a dirigere la comunità di Venezia, dove, dopo aver inizialmente favorito il movimento suscitato da Shabbatai Zevi, lo avversò decisamente contrastando la predicazione a Venezia di Nathan di Gaza, il profeta del pseudo messia (intorno al 1668). Uomo coltissimo (conosceva, oltre l'ebraico, il tedesco, l'italiano, lo spagnolo e il latino) e di particolare rigidità nell'interpretazione della legge ebraica, a lui si rivolsero per consigli in materia rituale i più rinomati rabbini dell'epoca. Fu anche in corrispondenza con Isaac Cardoso, che gli inviò la sua opera Las excelencias de los Hebreos,Amsterdam 1679.
Verso gli ottant'anni subì, per motivi non chiari, una persecuzione che lo costrinse ad abbandonare per qualche tempo Venezia (ma il Löwenstein afferma che per una trasgressione o mancanza commessa l'A. si impose un volontario esilio).
Tornato a Venezia, vi morì il 22 ag. 1694.
Oltre a varie opere inedite, si conosce di lui il Dĕbar Shĕmū'ēl (La parola di Samuele), raccolta di responsi pubblicata a Venezia nel 1702 a cura del figlio Giacobbe.
Gli viene anche attribuito l'anonimo Sefer ha-zikrünüt(Libro delle memorie), trattato di ritualistica e di morale, edito a Praga circa il 1631 e a Venezia nel 1650.
Bibl.: M. Steinschneider, Catalogus librorum hebraeorum in Bibliotheca Bodleiana,Berolini 1852-60, coll. 2401-2402; M. Mortara, Isaac Cardoso et Samuel Aboab,in Rev. des études juives,XII (1886), pp. 301-302 e 303-305 (dove è pubblicata la corrispondenza); L. Löwenstein, Die Familie Aboab,in Monatsschrift für Geschichte und Wissenschaft des Judentums,XLVIII (1904), pp. 674-677; C. Roth, Les marranes à Venise,in Rev. des études juives,LXXXIX (1930), p. 218; M. Benahiu, Lettere di S.A. ai rabbini fatti prigionieri a Malta e a Messina,in Scritti in memoria di S. Mayer,Gerusalemme 1956, pp. 17-38 (in ebr.); S. Wininger, Grosse Jüdische National-Biographie,I, pp. 16-17; The Jewish Encyclopedia,I, p. 75 (che lo dice nato a Venezia); Encyclopaedia Judaica,I, coll. 341-342 (che lo dice morto nel 1684).