Giurista e uomo di stato (Heidelberg 1679 - ivi 1755); fu detto il grande cancelliere di Federico il Grande per le importanti riforme (particolarmente quella dell'amministrazione della giustizia), compiute tra il 1746 e il 1751, nelle quali volle attuare le sue teorie sul diritto naturale. Queste trovarono la loro più compiuta espressione in quel progetto di Corpus iuris Fredericiani che, morendo, il C. lasciò incompleto e che si proponeva di offrire a tutti i paesi civili come codice universale. Quale assertore della supremazia del diritto naturale, seguiva la teoria di suo padre Enrico. L'opera Grotius illustratus, iniziata dal padre, fu aumentata e completata dal figlio (1744-1752).