COLOMBO, Samuele
Nacque a Pitigliano (Grosseto) il 17 genn. 1868 da famiglia ebraica osservante. La madre, Fortunata Coen, morì nel darlo alla luce. Il padre, David, modesto ciabattino, trovandosi nell'impossibilità di provvedere da solo all'educazione del C., decise di trasferirsi a Livorno, dove era allora una fiorente comunità ebraica con insigni maestri e scuole famose in tutt'Italia.
Finiti i corsi elementari, segnalatosi per l'attitudine allo studio, il C. venne accolto nel collegio rabbinico, dove trovò due maestri d'eccezione: Israel Costa e Elia Benamozegh: il primo, esperto conoscitore della lingua ebraica, e l'altro, dotato di vastissima cultura teologica e filosofica, esercitarono una profonda influenza su di lui. Ottenuta nel 1893 la laurea rabbinica e nell'anno successivo quella in lettere presso l'università di Pisa, il C. iniziò anch'egli a insegnare nel collegio e fu nominato, insieme con i suoi maestri, membro della Commissione rabbinica, organo collegiale preposto alla guida spirituale della comunità livornese.
Gli anni compresi fra il 1895 e il 1900 furono decisivi per la sua formazione culturale. Dopo la morte del rabbino Costa, avvenuta alla fine del 1897, intensificò i rapporti con il Benamozegh, completando la sua preparazione filosofica. Quando anche quest'ultimo scomparve nel 1900, la comunità di Livorno gli affidò l'úfficio di rabbino maggiore. Tale incarico era in un certo senso inconsueto perché fino ad allora la comunità stessa era stata guidata da una Commissione composta da più membri.
Nello svolgimento del suo ufficio, dedicò particolare attenzione ai problemi della scuola: riformò, seguendo i moderni metodi didattici del suo tempo, i programmi della scuola elementare e organizzò dei corsi che, equivalenti a quelli magistrali, avrebbero preparato i giovani all'insegnamento delle materie ebraiche nelle elementari. Migliorò notevolmente la struttura dei collegio rabbinico, che ricevette sotto la sua direzione un nuovo impulso, e rese possibile ai giovani ivi laureati il perfezionamento negli studi talmudici. Istituì a Livorno, per la prima volta, la maggiorità religiosa anche per le bambine. Godette di indiscusso prestigio presso i suoi colleghi italiani che lo elessero presidente della Federazione rabbinica.
Il C. si spense prematuramente a Livorno il 7 sett.1923.
Egli scrisse numerosi saggi di critica biblica e di filosofia ebraica. Iniziò nel 1895, pubblicando a Livorno Una questione di divorzio secondo il diritto ebraico, che fu premiato dalla fondazione Belimbau. Si tratta di uno studio accurato e sottile su una questione di diritto matrimoniale nel quale il C. fa sfoggio di una profonda cultura valorizzata con il metodo dialettico del Talmūd. Nel 1904, a Livorno, uscirono due saggi che rivestono una certa importanza per seguire lo sviluppo filosofico e morale del Colombo. Il primo, Il pensiero religioso di G. Mazzini, tenta un accostamento fra la concezione deista del pensatore italiano e la filosofia ebraica. Il patrimonio della cultura israelita viene considerato come una tappa verso l'ideale mazziniano di una religione dell'umanità nella quale le differenze fra culture religiose diverse si annullano in una concezione più vasta che le comprende tutte. In tale visione si notano le influenze del pensiero del Benamozegh del quale il C. studiò e commentò in numerose lezioni le due note opere Morale juive et morale chrétienne e Israël et l'humanité. Nell'altro saggio, Lettere di Clementina de Rothschild ad un'amica cristiana, valorizza la missione della donna ebrea e mette a confronto il suo ruolo nell'educazione dei figli come indicato dai testi biblici con la situazione esistente nei tempi moderni nei quali tale compito viene troppo spesso trascurato.
Fra i tanti lavori apparsi negli anni seguenti ricordiamo: Sepoltura o cremazione (Casale Monferrato 1907); Il Cantico dei Cantici (Livorno 1909); e infine La coscienza di un popolo (ibid. 1922).
Fonti e Bibl.: A. Pacifici, Interludio: cinquanta anni intorno a un'idea, I, Gerusalemme 1959, pp. 122-123; Y. Colombo, Deuteronomio e Talmud alla Pretura di Livorno50anni fa, in Rass. mensile d'Israel, XXIX (1963), 5, pp. 207-217; Id., Cento anni dalla nascita di mio padre, ibid., XXXV(1969), 1, pp. 21-29; Cinquant'anni dalla scomparsa di S. C., ibid., XXXIX(1973), 9, pp. 483-511; Enciclopaedia Judaica, V, p. 747.