SAN BENEDETTO Po (A. T., 24-25-26)
Paese della Lombardia, in provincia di Mantova. Crebbe attorno alla celebre abbazia dei benedettini di Polirone, che risale al sec. X, ed è ora una delle località agricole più importanti della provincia. Il comune, che contava 6344 ab. nel 1911, ne aveva 12.868 nel 1921 e 13.169 nel 1931; a quest'ultima data figurano accentrati in San Benedetto 2667 ab. Il territorio del comune (69,88 kmq.) produce essenzialmente frumento, mais e vino; larghi spazî sono occupati da prato artificiale, con conseguente florido allevamento (bovini). Nel 1927 l'8% della popolazione del comune era interessata nelle industrie; a San Benedetto sono rappresentate le molitorie, le meccaniche e quelle del legno. Il centro è allacciato da ferrovia con Suzzara e Poggio Rusco.
Dell'abbazia dei benedettini di Polirone, fondata nel 1007 dal conte Teobaldo, non rimangono che avanzi insignificanti. La chiesa romanica, rifatta nel 1246 (e a questo periodo risale anche il chiostro) fu ricostruita tra il 1539 e il 1542 da Giulio Romano, che ben poco conservò dell'edificio preesistente (ad esempio la vòlta a crociera e alcuni capitelli cubici nel coro): è a tre navate, doppio deambulatorio nel coro e cupola ottagonale. Conserva, tra altro, dipinti di scuola veneziana del sec. XVI, una Morte di S. Benedetto di G. Cignaroli (secolo XVIII) e, entro nicchie nelle navate e nel coro, 32 statue di terracotta, modellate da Antonio Begarelli negli ultimi anni della sua vita e rappresentanti patriarchi, padri della Chiesa, martiri, santi, ecc. Nel coro stalli intagliati cinquecenteschi; nella sagrestia, anch'essa di Giulio Romano, bancali e armadî di G. Piantavigna da Brescia e pavimento di G. Fontanella. Attigua alla chiesa è la chiesetta dell'Immacolata, del sec. XII, con pavimento a musaico del 1151, che ha nel centro le quattro virtù cardinali, e, ai lati quattro medaglioni contenenti raffigurazioni di mostri favolosi e d'un giovane seminudo in atto di trafiggere con la lancia uno di essi. La tradizione vuole che ivi fosse stato il sepolcro della contessa Matilde (ora nell'atrio della sagrestia), che aveva arricchito il convento con numerose donazioni.
G. B. Intra, Il monastero di S. Benedetto Polirone, in Arch. stor. lomb., s. 3ª, VII (1897), pp. 297-338; R. Bellodi, Il monastero di S. Benedetto in Polirone nella storia e nell'arte, Mantova 1905; A. Kingsley Porter, Lombard Architecture, New Haven 1917, III, pp. 358-62; P. Toesca, Storia dell'arte ital., I: Il Medioevo, Torino 1027, p. 1082.