SAN FRANCISCO (A. T., 140-141)
FRANCISCO La seconda città dello stato di California (Stati Uniti) dopo Los Angeles (v.), l'11ª in ordine decrescente di popolazione tra i grandi centri dell'Unione, capoluogo dell'omonima contea (i cui limiti coincidono con quelli della metropoli); si estende nella sezione settentrionale di una stretta e allungata penisola, affacciandosi all'Oceano Pacifico a ovest e sulla baia omonima a nord-est e a oriente. Il passaggio marittimo dall'oceano alla baia è offerto dalla Golden Gate o Porta d'Oro, celebre per la bellezza del paesaggio, alla quale si giunge da ovest attraverso tre canali, il Bonita Channel, il canale centrale (il più frequentato) e il canale meridionale, che permettono di evitare secche pericolose, di cui la più conosciuta è il Four Fathom Bank. La baia di San Francisco, che si continua a nord nella San Pablo Bay, di forma stretta e allungata, si estende da nord a sud per circa 77 km., con una larghezza massima di 21 km. Sulla sua sponda orientale si affacciano, di fronte a San Francisco, numerosi grossi centri: Alameda con 35.033 ab. nel 1930; Oakland con 284.063; Berkeley, con 82.109; Richmond con 20.093, formanti un unico gigantesco agglomerato urbano, mentre sulla sponda occidentale, a sud della metropoli, sorgono South San Francisco, San Mateo, Redwood City e, a nord della Porta d'Oro, San Rafael, Sausalito, Tiburon.
San Francisco gode di un clima a carattere mediterraneo temperato con una temperatura media annua di 13°,3: gli inverni si presentano molto miti (gennaio 10°), fresche le estati (fra 15°-16°), con non eccessivo scarto tra minimi e massimi assoluti (−1°,6; 37°0,7); prevalgono venti di ovest; le precipitazioni sono scarse, pari a 550 mm., distribuite con assoluta prevalenza nei mesi invernali (gennaio 118 mm.), mentre l'estate è decisamente asciutta (mm. 0,2 in luglio). Date le buone condizioni termiche il gelo non compare che rarissimamente e non è mai di ostacolo alla navigazione né sulla baia né sui fiumi.
Lo sviluppo della grande città è intimamente collegato con la storia economica della regione ed è uno degli esempî più significativi di quanto possano le vicende economiche sullo stanziamento umano in una zona naturalmente non troppo favorevole: ché la penisola, battuta facilmente dai venti, con numerose colline, valloni incassati, e con una zona costiera non adatta alla navigazione, non offriva di per sé condizioni propizie allo sviluppo di una metropoli. I primi nuclei abitati risalgono alla fine del sec. XVIII e al principio del XIX: tre zone furono scelte come le più adatte, e più precisamente la cuspide settentrionale della penisola, a guardia della Golden Gate, ove gli Spagnoli costruirono un fortino nel 1797; la sezione nord-est, affacciantesi sulla baia o Yerba Buena Cove, il cui ancoraggio incominciò ad essere frequentato dai velieri a partire dal 1824 e che dal 1834, per ordine del governo messicano, divenne il centro commerciale più importante, e infine la località ove sorgeva la missione Dolores, 5-6 km. a occidente di Yerba Buena. La vita di questi primi nuclei doveva ricevere però un grandissimo impulso dalla scoperta dei grandi giacimenti auriferi californiani nel 1848: si accese una vivissima gara per il predominio e sulle vicine località (Sausalito in buona posizione sulla baia, ma chiuso alle spalle da zone montuose, Benicia, Vallejo, Martinez, in migliore posizione rispetto alle zone interne e ai giacimenti auriferi, ma sprovvisti di buone vie d'acqua e di fondali profondi, Alameda, Oakland, anch'esse in posizione favorevole, ma bisognose di grandi opere portuali) prevalse Yerba Buena, che vedeva il suo nome cambiato in quello di San Francisco.
La città incominciò ad estendersi rapidamente, vincendo le difficoltà dell'ambiente naturale costituito in prevalenza da colline, innalzantisi sino a 250-300 m. s. m.: nella parte nord-orientale la collina detta Telegraph Hill, già stazione di segnalazione, poi luogo di ritrovo, indi parte del quartiere latino; a sud-ovest i Twin Peaks con i monti Sutro e Davidson (m. 270). Tutta la zona costiera, a sud della Telegraph Hill, un tempo paludosa, fu a poco a poco riempita con materiale trasportato dalla collina, di modo che la linea di spiaggia che un tempo toccava la Montgomery Street fu spinta verso oriente, e tutta la zona divenne ben presto il centro degli affari e del traffico più intenso.
Tanto fervore di vita doveva essere momentaneamente troncato dal terremoto del 18 aprile 1906, cui immediatamente seguiva un incendio, causato dallo scoppio dei tubi del gas che distruggeva 28.188 abitazioni e costruzioni, cosicché 200.000 persone su un totale di 400.000 rimanevano senza tetto. I danni materiali furono nel complesso di 500.000.000 di dollari.
La città seppe ben presto risollevarsi dalla sciagura e riprendere il suo cammino demografico, sintetizzato dalle seguenti cifre: 34.776 abitanti nel 1852; 56.802 nel 1860; 233.956 nel 1880; 298.997 nel 1890; 342.782 nel 1900; 416.912 nel 1910; 506.676 nel 1920; 634.394 nel 1930. La metropoli occupava in quell'ultimo anno l'11° posto tra le grandi città dell'Unione mentre era la 14ª nel 1860. La composizione etnica era la seguente: Bianchi indigeni e nati da genitori parzialmente e totalmente stranieri, 69,6%; Bianchi nati all'estero 24,2%; Negri 0,6%; altre razze 5,6% (Messicani 7922; Giapponesi 6250; Cinesi 16.303). Dei Bianchi nati all'estero (totale di 153.386 individui) si può affermare che tutte le nazionalità più importanti sono rappresentate: offrivano nel 1930 più di 5000 individui ciascuno i seguenti nuclei: Italiani 27.311; Inglesi, Gallesi, Scozzesi e Irlandesi del Nord 18.392; Tedeschi 18.608; Irlandesi dello Stato Libero 13.902; Franco-Canadesi e Canadesi 9601; Russi 7455; Svedesi 7152; Francesi 6461. Per grandi famiglie linguistiche europee si avevano i seguenti valori: Anglosassoni 72.500 persone; Neolatini 38.000; Slavi 13.650. Il piano regolatore della città si è andato adattando alle esigenze topografiche del luogo: l'arteria fondamentale è la Market Street, larga 36 m., che taglia diagonalmente la città, dal mare verso sud-ovest. La sezione a sud costituisce il distretto manifatturiero con le case degli operai, mentre a nord dell'arteria si estende il quartiere degli affari. Sotto la Telegraph Hill è la contrada latina, dove vivono ancora numerosi discendenti degli antichi dominatori spagnoli. Di notevole interesse è il quartiere cinese (Chinatown): l'immigrazione di questo elemento è incominciata nella primavera del 1848, e da allora si è rapidamente sviluppata essendosi i Cinesi assai bene acclimati.
Oltre il suo impareggiabile panorama San Francisco offre tutte le caratteristiche della grande citta industriale e commerciale: il complesso delle persone occupate nelle varie attività con oltre 10 anni di età sale da 147.269 nel 1890 (58,3%) a 333.573 nel 1930 (59,1%), offrendo in tal modo uno dei valori proporzionali più accentuati fra tutte le grandi città dell'Unione. Le categorie economiche sono così rappresentate: il 27,1% è dato dall'artigianato e dall'industria; il 29,1% dagl'impiegati nel commercio e nei mezzi di comunicazione; il 16,1% dagl'impiegati; il 15,1% dal personale di servizio, ecc. Si viene così a delineare quella che è la caratteristica saliente della metropoli, di essere cioè soprattutto una città commerciale; in secondo luogo, industriale. La grande industria occupava 41.764 operai nel 1890; 48.550 nel 1919; 41.373 nel 1925; 45.482 nel 1929.
Tutte le industrie vi sono rappresentate: l'industria del vestiario, della maglieria, della moda e delle mercerie; le fonderie, la lavorazione dei metalli, la fabbricazione del materiale elettrico; l'editoria (3963 operai); l'industria delle costruzioni e delle riparazioni navali. Connesse con le condizioni agricole della regione e con l'importazione di materie prime tropicali sono da ricordare le industrie dei dolciumi, la lavorazione dello zucchero e del caffè; dei vegetali e delle frutta in scatola (2395 operai); fiorente anche il mobilificio.
La città deve gran parte della sua fortuna al porto, uno dei principali dell'Unione: la fronte d'acqua più frequentata si estende per 13 km. da 1600 m. circa a oriente di Fort Point sino all'Avisadero Point. E dotato di 84 tra moli, banchine, bacini, di cui 7 adibiti per il legname, 6 per il petrolio e derivati; di 6 attracchi per le navi traghetto. Il traffico è andato costantemente aumentando dal lontano anno 1850, che vide per la prima volta la costruzione di numerosi moli per una lunghezza di 1800 metri e una spesa di un milione di dollari. Il traffico medio annuo alla fine del sec. XIX si aggirava sui 5-6 milioni di tonnellate; il disastro tellurico inceppò momentaneamente l'ascesa che riprese poi vigorosa: nel decennio 1922-1931 il commercio complessivo medio annuo è stato di 11,8 milioni di tonnellate metriche, il che rappresenta un terzo di tutto il movimento attraverso la Golden Gate. Quanto al genere di commercio, il 19% è dato dal traffico da e per l'estero; il rimanente 81% da quello interno (interstatale, statale e di cabotaggio). Le importazioni dall'estero (6,4% del movimento complessivo del porto) riguardano in massima parte prodotti tropicali e più precisamente zucchero di canna e molasse provenienti dalle Filippine; caffè e tè dalle repubbliche dell'America Centrale e Meridionale; frutta dall'estremo oriente asiatico; noci di cocco e copra dalle Filippine e dalle Indie olandesi; olî vegetali soprattutto dall'Asia orientale e dalle Filippine; indi carta, di prevalente provenienza canadese; nitrati e fertilizzanti soprattutto dal Chile e dal Giappone, ecc. Le esportazioni verso l'estero (12,5% del commercio totale) riguardano soprattutto petrolio e derivati (30% del totale delle esportazioni), diretti verso l'Europa, l'Australia, la Nuova Zelanda e l'estremo oriente asiatico; indi prodotti alimentari, quali orzo diretto principalmente in Inghilterra, prodotti in conserva e frutta in prevalenza verso l'Europa, farina di grano verso l'America Centrale, ecc.
Maggiore importanza ha il commercio interno, tra il porto di San Francisco e gli altri dell'Unione (specie quelli dell'Atlantico) pari all'81% del traffico totale: le merci più commerciate sono petrolio e derivati, legname, zucchero, prodotti conservati, frutta e vegetali freschi, ecc.
Grandioso è il quadro dei mezzi di comunicazione: 43 linee di navigazione per l'estero; 24 per il commercio interno; 8 per le comunicazioni con i centri della baia. La città è termine delle grandi arterie transcontinentali ferroviarie provenienti dai centri dell'Atlantico. Essa è anche importantissimo centro aviatorio con un aeroporto municipale, situato a circa 20 km. a sud della città sulla baia, ad oriente di San Bruno, scalo termine delle grandi rotte transcontinentali provenienti da New York e sull'arteria Seattle-Los Angeles-San Diego. Completano questi mezzi di comunicazione i due grandiosi ponti a sospensione che sono in costruzione, di cui uno collega San Francisco con Oakland; l'altro sorpassa la Golden Gate.
Monumenti. - II centro cittadino è costituito da un gruppo monumentale di edifici moderni. Il Palazzo municipale, progettato dagli architetti Bakewell e Brown, è la costruzione più elevata del gruppo. È un edificio barocco con una bella cupola alta 92 m. e un padiglione centrale fiancheggiato da un colonnato dorico poggiante su un'alta base. A ovest del municipio, sul lato opposto della Van Ness Avenue, che qui sbocca obliquamente nella Market Street, sono l'opera House, il primo edificio costruito a questo scopo negli Stati Uniti, e il War Memorial Building (1930), che ospita una raccolta permanente di ricordi di guerra. La Piazza del Municipio a est del municipio stesso è circondata da begli edifici, tra i quali l'Auditorium municipale, lo State Building e la Biblioteca, progettata in stile italiano del Rinascimento da George W. Kelham. Nel centro della piazza è il James Lick Memorial, una colossale statua in bronzo che personifica la California.
Nella parte nord-est di San Francisco è il quartiere degli affari. Vista dall'alto, questa parte rassomiglia a una foresta di grattacieli, di cui il più bello è il Pacific Telephone and Telegraph Building di 26 piani. Il grattacielo di 28 piani conosciuto come Methodist Temple è un edificio di cui il piano più basso serve da chiesa, i superiori da albergo. Lo Stock Exchange Club è noto per i dipinti munali del pittore messicano Diego Rivera. Un altro edificio commerciale importante è lo Hallidie Building, progettato da Wills Polk e costruito in metallo e vetro. Le torri del quartiere degli affari sovrastano i tetti a pagoda della città cinese, ora limitata a pochi isolati nelle vicinanze della Grant Avenue e di Stockton Street, in gran parte distrutta dal fuoco del 1906. A nord del quartiere cinese vi è Portsmouth Square, originariamente la Plaza, una parte del vecchio villaggio Yerba Buena. Un poco più a nord sorge il pittoresco Quartiere Latino, che comprende i quartieri messicano, spagnolo e italiano. Immediatamente a nord del quartiere italiano sorge la Telegraph Hill con un boschetto di alberi di eucaliptus e una bella spianata sovrastante la Golden Gate.
Il punto più settentrionale della penisola è occupato da un importante recinto riservato militare, chiamato il presidio, che conserva tracce dei primi edifici fatti costruire dal capitano Juan Bautista de Anza quando vi pose la prima guarnigione nel 1776.
Subito dopo il limite nord-orientale del presidio si erge il California Palace of Fine Arts, che ospita alcune belle opere della scuola di Barbizon. Questo edificio, restaurato per gli scopi attuali nel 1932, è uno degli avanzi dell'esposizione Panama-Pacifico del 1915, i cui edifici, per quanto nella maggior parte non fossero permanenti, segnarono un'epoca importante nell'architettura delle esposizioni (architetto Edward H. Bennett).
Il California Palace of the Legion of Honor, copia del Palazzo di Parigi, ospita una collezione di arazzi, pitture e sculture ed è posto a ovest del Presidio nel Lincoln Park.
San Francisco possiede più di 40 parchi, dei quali il più bello e più degno di nota, il Golden Gate Park, copre una vasta estensione rettangolare verso ovest da Stanyan Street sino al Pacifico. Un pittore scozzese di paesaggi, John McLaren, iniziò questo parco con talento e buon gusto straordinarî su quella che 50 anni fa era una distesa desolata di dune sabbiose. Ora due giganteschi molini a vento con braccia di 34 metri di lunghezza irrigano la terra. Uno dei posti più incantevoli del Parco è il giardino da tè giapponese. Nel Parco sono il Tempio della musica, l'Accademia del museo delle scienze, lo Steinhart Aquarium, l'eccellente Museo antropologico con una bella collezione di modelli egiziani e il M. H. De Young Memorial Museum (1917) con non meno di 55 collezioni di antichità, vetrerie, ceramiche, armi, pitture e sculture. Il Kezar Stadium nell'angolo meridionale del Parco ha una capacità di 100.000 posti a sedere. Vi sono pure il monumento a Goethe e a Schiller, modellato secondo quello di Weimar, le statue di Don Chisciotte e Sancho Panza inginocchiati dinnanzi al ritratto di Cervantes, eseguite da J. J. Mora, i bronzi di Burns e di Beethoven, il busto con epigrafe di Verdi e la bella statua barocca del padre Jampero Serra, superiore dei francescani di Baia California e capo dell'impresa missionaria del nord, opere di Douglas Tilden, di cui San Francisco possiede altri monumenti, specialmente il Giocatore di palla e la Fontana meccanica.
A sud del Golden Gate Park sono la Sutro Forest, i campi dei colleges di giurisprudenza e medicina affiliati all'Università di California, e alcuni quartieri di abitazione messi a parco.
La città ha conservato soltanto due monumenti del suo passato storico. Oltre la casa del comandante nel presidio, non vi è che l'antica missione di San Francesco d'Assisi, spesso chiamata la Missione Dolores (1776), dalla sua posizione sull'Arroyo de Dolores, scoperto un venerdì di Passione. La forma dell'edificio del sec. XVIII è stata conservata dai restauratori moderni, ma l'aspetto è deturpato da un goffo tetto, reso necessario dall'umidità del clima.
Per quanto la missione Dolores sia la sola fondazione ecclesiastica d'importanza storica nel recinto della città, nei dintorni sono avanzi di altre. Presso l'estremità meridionale della baia vi era Santa Clara, progettata dal padre Murguía nel 1784, che si vuole sia stata la più bella costruzione di quei tempi in California. Il museo della chiesa contiene candelieri, pitture, corali, paramenti sacri e crocefissi. Gli edifici secolarizzati ora ospitano l'università di santa Clara, che ha anche un corso di architettura. Di fronte all'estremità meridionale della baia vi è una parte della missione San José de Guadalupe, e di là dalla baia rimangono i resti della facciata in mattoni di San Francisco Solano. Essi fanno parte di una catena di fondazioni ecclesiastiche, che si stesero dal Messico lungo la costa della California sino a San Francisco.
Nei dintorni della città vi sono anche i gruppi edilizî di parecchie università e scuole superiori (v. appresso).
Istituti culturali. - La città, con le sue dipendenze, forma un assai notevole centro di studî. È da menzionare in primo luogo la University of California, fondata nel 1855 come College of California. Legalmente costituita nel 1868, l'università fu aperta l'anno successivo e nel 1873 venne trasferita sulle colline di Berkelev, dove nel 1903 fu iniziata la costruzione di grandiosi edifici, e, tra essi, di uno stadio capace di 75.000 posti. L'università è distinta in due sezioni. La prima è suddivisa fra Berkeley (v.), centro principale, con i colleges di lettere e scienze, di commercio, di agricoltura, di ingegneria civile e meccanica, di ingegneria mineraria e di chimica, e le scuole superiori di architettura, biblioteconomia, pedagogia, giurisprudenza e medicina (I e II anno); e S. Francisco, ove sono la scuola di medicina (III-V anno, con le cliniche e la scuola per infermiere oltre la Fondazione G. W. Hooper per ricerche mediche), la California School of Fine Arts, il Hastings College of Law, e i Collegi di odontoiatria e di farmacia, oltre ai musei di antropologia ed etnologia, di archeologia e d'arte. Per il carattere agricolo della California, ha assunto particolare sviluppo nell'università la scuola di agricoltura, che esercita vastissima attività mediante corsi pubblici, corsi per corrispondenza, servizio di consulenza e di sopraluoghi; oltre al centro di insegnamento a Berkeley, essa possiede campi sperimentali e laboratorî a Davis, Riverside, Chico, Santa Monica, e in altre località. La seconda sezione dell'Università della California è situata a Los Angeles (v.) e comprende un College di lettere e scienze, un College per maestri e una sezione medica (medical department); questa sezione è il prodotto dello sviluppo di una scuola normale di stato, già esistente in Los Angeles e assorbita dall'università. La quale possiede anche altre dipendenze, tra cui vanno ricordate la scuola (department) di astronomia e l'osservatorio astronomico Lick - uno dei meglio attrezzati del mondo - sul monte Hamilton, l'osservatorio D. O. Mills a Santiago del Chile, la Scripps Institution per l'oceanografia a La Jolla, presso S. Diego. L'università possiede, tra le varie facoltà, una biblioteca di più d'un milione di volumi ed è anche notevole un'importante collezione di pellicole cinematografiche che vengono messe a disposizione di qualsiasi manifestazione culturale. Nel 1927, gli studenti interni erano più di 17.000 a Berkeley, più di 6000 a Los Angeles. L'insieme è governato da un consiglio di reggenti e da un presidente. Il consiglio si compone di 24 membri, di cui 8 ex officio; gli altri 16 sono nominati dal governatore.
A San Francisco si trova pure la scuola di medicina, con le cliniche, la scuola d'infermeria e la biblioteca medica Lane, della Leland Stanford junior University, fondata nel 1885 da L. Stanford (1824-1893), finanziere e uomo politico (governatore della California, 1861-63; senatore degli Stati Uniti, 1885-91) e dalla moglie, in memoria del loro unico figlio; funziona dal 1891 e ha il suo principale centro a Palo Alto. Possiede laboratorî di chimica e ingegneria, scuole di pedagogia, giornalismo, medicina, legge, biologia, scienze sociali, commercio, lettere, scienze fisiche; possiede un museo d'arte e archeologia, una stazione sperimentale agricola. Nel 1927 aveva 3412 studenti d'ambo i sessi; nello stesso anno la sua biblioteca possedeva più di 420 mila volumi. Herbert Hoover ha fatto dono alla biblioteca d'una collezione di 54.521 volumi e numerosi documenti, tutti relativi alla guerra mondiale.
Sempre a S. Prancisco sono il College of physicians and surgeons, il St. Ignatius College (cattolico) e il San Francisco State Teachers College.
È inoltre da rammentare la St Mary's University, università cattolica istituita nel 1863, che ha sede a Moraga, ai piedi del M. Diabolo. A Oakland si trova il Mills College, istituto d'istruzione femminile aperto nel 1871.
Oltre alle ricordate biblioteche annesse alle università, sono da citare la Public Library (fondata nel 1878), con circa 470 mila volumi; la Mechanics'-Mercantile Library, con circa 120 mila volumi; la San Francisco Law Library (1865), con 75 mila volumi, ecc.
A San Francisco hanno sede anche numerose società scientifiche: la California Academy of Sciences, fondata nel 1853; l'Astronomical Society of the Pacific (1889); la California Historical Society (1886), ecc.
Storia. - Una missione francescana, dedicata al santo di Assisi, fu fondata da religiosi spagnoli vicino alla punta settentrionale della penisola nel 1776, l'anno dell'indipendenza americana; per i primi cinquant'anni non assunse importanza alcuna, e all'epoca in cui fu scoperto l'oro (1848: v. california) la popolazione non superava certo i mille abitanti. Primo effetto della notizia della scoperta dell'oro fu un quasi totale esodo anche di questi pochi abitanti. Ma entro l'anno la popolazione si moltiplicò con prodigiosa rapidità (proporzione di 1 a 20), con immigranti dall'est. La confusione era indescrivibile; basti accennare al fatto che in due anni sette incendî distrussero il nuovo "centro", e che merci di valore arrivarono in tanta quantità che furono lasciate marcire nel fango della via dove sprofondarono servendo poi come fondamenta per i costruendi marciapiedi. Le entrate delle dogane da 120.000 dollari nel 1848 in 4 anni superavano i 4 milioni. In seguito a elezioni irregolari, nel 1848 esistevano contemporaneamente 4 governi municipali, 3 civili e uno militare; tutti pretendevano di essere legittimi e tutti erano assolutamente incapaci di garantire la pace pubblica. Perciò nel 1849 vennero sostituiti da un'assemblea legislativa organizzata dai cittadini, che non ebbe però il riconoscimento delle autorità militari. Con la convenzione statale del giugno l'assemblea cessò. La città ebbe diversi statuti municipali nel 1850, 1851, 1856 e 1898.
Durante questi primi anni San Francisco divenne la mecca di tutti gli avventurieri. Per lottare contro queste condizioni venne formato nel giugno 1851 dai più sobrî cittadini un "Comitato di vigilanza" (sciolto nel settembre, e formato nuovamente, su più vaste basi, nel 1856 per sei mesi) per processare e punire i rei e per espellere i tipi sospetti.
Dopo la prosperità dell'inizio si ebbero diverse gravi crisi finanziarie nel 1855, nel 1858 e nel 1870. San Francisco è sempre stato il centro di tutta la vita politica dello stato (v. california). La politica municipale fu molto corrotta sino al 1898, anno in cui vennero iniziate serie riforme.
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Per la storia: R. Appert, San Francisco, San Francisco 1934; T. A. Barry, B. A. Patten, Men and memories of S. Francisco in the "Spring of '50", ivi 1873; ristampa, 1883; H. E. Bolton, Anza's California expeditions, 1930, voll. 5 (il primo volume ristampato a parte a New York nel 1931 come Outpost of empire, the story of the founding of San Francisco); History of San Francisco; a cura di L. F. Byngton e O. Lewis, Chicago 1931, voll. 3; L. H. Cahen e E. I. Fitzpatrick, Empire of the Golden Gate, 1858-1928, San Francisco 1928; J. F. Davis, Founding of San Francisco presidio and mission, ivi 1926; C. C. Dobie, San Francisco, a pageant, New York 1933; J. T. Doyle, Memorandum as to the discovery of the bay of San Francisco, Worcester, Mass. 1874; J. W. Dwinelle, Colonial history of S. Francisco, San Francisco 1866; rist., 1867; C. Engelhardt, San Francisco or Mission Dolores, S. Barbara 1924; J. A. Hart, In Our second century, San Francisco 1931; J. S. Hittell, History of the city of San Francisco, ivi 1878; C. A. Keeler, S. Francisco and thereabouts, ivi 1902; G. T. Matye, From '49 to '83, in California and Nevada, ivi 1923; E. De Massey, A Frenchman in the gold rusch, ivi 1927; B. Millard e altri, History of the San Francisco bay region, Chicago 1924, voll. 3; C. Phillips, Portsmouth Plaza, the cradle of San Francisco, San Francisco 1932; J. Royce, California 1846-56, Boston 1892; S. Francisco committee of vigilance in 1851, Papers, Berkeley 1910-11, voll. 2; San Francisco vigilance committee of 1856, a cura di F. W. Smith, San Francisco 1883; F. Soule e altri, Annals of San Francisco, New York 1855; rist., 1865; M. F. Williams, History of the San Francisco committee of vigilance of 1851, Berkeley 1921.