SAN MARINO (XXX, p. 727)
MARINO In base al censimento del 28 settembre 1947, la popolazione è risultata di 12.000 ab. (199 per kmq.), di cui 2418 nella capitale. Nel 1936 la superficie agraria costituiva l'86,8% della superficie territoriale; quella forestale, l'1,8%; quella calanchiva e rupestre, in massima parte sterile, l'11,2% Della superficie agraria, che copre 4982 ha., 3169 ha. erano seminativi vitati; 1714, seminativi semplici; 36 vigneti; 63 pascoli. Nel 1936 il patrimonio zootecnico era così costituito: 147 equini (di cui 101 asini), 1971 bovini, 1109 ovini e 498 suini. La ferrovia elettrica San Marino-Rimini, durante la guerra ha subìto gravi danni, e non è stata ancora rimessa in efficienza.
Storia. - Per quanto repubblica libera e indipendente, S. Marino ha sempre risentito fortemente, nelle sue vicende, degli avvenimenti italiani. Così anche qui si aflermò il fascismo, consolidatosi al potere mediante il ristabilimento dell'antica consuetudine della cooptazione per le elezioni del Consiglio grande, diventato monopolio di una famiglia e dei suoi aderenti. E anche qui cadde dopo il 25 luglio 1943, dando luogo al ristabilimento delle istituzioni tradizionali, mantenute nonostante i tentativi di riscossa dei fascisti locali, spalleggiati da quelli di fuori, e l'invadenza delle truppe tedesche. Intanto la guerra si avvicinava al suo territorio, che era stato scelto come sicuro rifugio da 100.000 profughi circa e che, il 26 giugno 1944, nella supposizione che alla stazione vi fosse un deposito di munizioni, venne bombardato con notevoli danni e 63 morti. Durante la ritirata i Tedeschi vi installarono artiglierie (4 settembre 1944), vi fecero requisizioni, distruzioni di strade, ponti, officine elettriche e vi posarono mine. Il 15 settembre S. Marino venne raggiunta dalle artiglierie alleate e il 20 si ebbe l'ultimo combattimento sul suo territorio, conclusosi con 161 morti e 178 feriti. Poi gli Alleati vi si accamparono per due mesi. Il nuovo indirizzo politico, confermato dalle elezioni del 5 settembre 1943 e dell'11 marzo 1945, si appoggiò sui socialisti e sui comunisti, che ebbero i due terzi dei seggi al Consiglio grande. Si sono avute una rigida epurazione e diverse riforme: alla scelta per sorteggio dei due reggenti è stata sostituita l'elezione diretta; il governo ha assunto la gestione diretta di alcuni servizî (forni, molini, autotrasporti, cinematografo) ed è stata introdotta una riforma agraria. Nelle elezioni del 27 febbraio 1949, il blocco governativo social-comunista ha ottenuto 2815 voti e l'opposizione (Alleanza popolare) 2015.
Bibl.: La Repubblica di San Marino (di varî autori), Milano 1937.