SANCHI
Antico centro artistico e religioso dell'India, situato nell'odierno stato del Madhya Pradesh, nelle vicinanze di Bhopal. Rappresenta uno dei complessi monumentali più imponenti dell'area di Bhilsa. A differenza di altri luoghi sacri del buddismo, non si ricollega ad avvenimenti ed episodî della vita del Buddha. Si sviluppò come centro religioso a partire dal III sec. a. C. ad opera soprattutto dell'imperatore Ashoka (273-232 a. C.) che vi fece erigere uno stūpa (v.) ed una colonna monolitica in celebrazione del buddismo. Quest'ultima reca inciso un editto dell' imperatore contro lo scisma ed era in origine sormontata da un capitello campaniforme di tipo persepolitano (v. indiana, arte), che si conserva oggi nel museo di S. ed è ornato da un gruppo di tre leoni addossati. Dal periodo Maurya (322-185 a. C.) all'epoca medievale (XI-XII sec.), S. rimase uno dei centri artistici e religiosi piu fiorenti dell'India e fu sede di numerosi monasteri sia buddisti che induisti. Particolare sviluppo ebbe la località durante l'epoca Shunga (185-72 a. C.) per la vicinanza con l'allora capitale Vidisha. Sin da quell'epoca rivestì grande importanza nella elaborazione dell'arte buddista e nella evoluzione delle principali forme architettoniche e scultoree dell'India antica (v. vol. iv, pp. 174; 179).
La località è oggi celebre soprattutto per i suoi stūpa. Le prime rovine furono scoperte nel 1818 da un ufficiale inglese. Nel 1822 fu intrapreso un parziale disseppellimento dello stūpa I, ma i reperti andarono successivamente perduti. Nel 1851 A. Cunningham compì un'accurata ricognizione della località e del territorio circostante e nel 1883 il Dipartimento Archeologico promosse un primo scavo sistematico delle rovine. La maggior parte dei monumenti fu restituita alla luce tra il 1912 ed il 1919 da I. Marshall, che curò anche l'allestimento del locale museo (v. Museografia in appendice alla voce indiana, arte).
I principali monumenti architettonici di S. risalgono all'epoca Shunga (185-72 a. C.). Lo stūpa I o Grande stūpa fu costruito intorno al II-I sec. a. C. ed incorpora le strutture in mattoni di un reliquiario più antico che va identificato con lo stūpa eretto al tempo di Ashoka. La costruzione si compone di un nucleo emisferico su basamento circolare lungo il quale corre una balaustra in pietra. Alla sommità del corpo cupolato, una balconata quadrata recinge il simbolico pilastro coronato di parasoli circolari. Lo spazio intorno allo stūpa, che era adibito ad ambulacro, è delimitato da una cancellata in pietra aperta sui quattro lati da monumentali torana, costituiti da due pilastri con capitelli congiunti da tre architravi leggermente ondulati. I portali sono ornati da rilievi che celebrano episodî dell'ultima vita del Buddha e delle sue vite anteriori (jātaka). Alcune iscrizioni in caratteri brahmi recano i nomi degli offerenti.
A circa la stessa epoca risalgono gli stūpa II e III, che furono costruiti nello stile del primo ma con dimensioni minori. Lo stūpa II non aveva alcun portale; la balaustra, che si è conservata quasi intatta, presenta una ricca decorazione in rilievo di scene narrative e disegni ornamentali, come motivi floreali e altri simboli sacri. Pure decorata è la balaustra dello stūpa III, il cui unico portale appare scolpito con bassorilievi che illustrano episodî delle vite del Buddha.
Tra gli antichi edifici religiosi di S. che furono consacrati all'induismo risale all'epoca Shunga il cosiddetto tempio 40, che fu costruito su un basamento rettangolare sopraelevato, cui si accedeva da due gradinate situate sui lati E ed O. L'edificio era di pianta absidale e le strutture del soffitto erano sorrette da un colonnato. Pure di pianta absidale e con ampio colonnato era il tempio 18, situato sul lato S del grande stūpa, che fu eretto intorno all'epoca Gupta (320-530 d. C.). Dello stesso periodo era anche il tempio 17, costituito da una cella di pianta quadrata a tetto piatto preceduta da un portico con colonnato.
Bibl.: A. Cunningham, The Bhilsa Topes, Londra 1854; S. Beal, Some Remarks on the Great Tope at Sanchi, in Journal of the Royal Asiatic Society, V, 1870, p. 164-181; F. C. Maisey, Sanchi and its Remains, Londra 1892; J. Burgess, The Great Stûpa at Sanchi-Kânâkhedâ, in Journal of the Royal Asiatic Society, 1902, p. 29-45; A. Foucher, La Porte orientale du Stûpa de Sanchi, Parigi 1910; J. Marshall, Monuments of Sânchi, in Archaeological Survey of India, 1913-1914; J. Marshall, A. Foucher, N. G. Majumdar, The Monuments of Sânchi, 3 voll., Delhi 1939; J. Marshall, A Guide to Sanchi, Delhi 1955.