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SANCIO IV re di Castiglia e di león, detto el Bravo

di Nino Cortese - Enciclopedia Italiana (1936)
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SANCIO IV re di Castiglia e di león, detto el Bravo

Nino Cortese

Figlio di Alfonso X, soltanto la morte di suo fratello primogenito Fernando de la Cerda gli aprì la via del trono (1284), che ottenne contro la volontà del padre il quale nel suo testamento aveva diviso lo stato tra i figli. Così la guerra di successione, iniziatasi mentre Alfonso era ancora vivo, continuò anche dopo e, con le sue varie modificazioni e complicazioni, occupò tutto il regno di Sancio, alla fine inserendosi nel conflitto tra Francia e Aragona. In effetti, la corona sarebbe dovuta toccare ai figli di Ferdinando, la cui vedova, Bianca, era sorella del re di Francia ed era da lui sostenuta. Un accordo tentato tra Alfonso e Filippo III nel dicembre 1280 fu reso vano dalle opposizioni di Sancio; il quale, alleato del Portogallo, dell'Aragona e di Granata e approfittando di disordini scoppiati nel paese, nel 1282 fece deporre il padre. La morte di Alfonso, seguita due anni dopo, nel 1284, interruppe la sua controffensiva, che si delineava fortunata; e Sancio, salito sul trono con l'aiuto di pietro III d'Aragona, che sorvegliava in Játiva i figli di Ferdinando, seppe abilmente rendere nullo il testamento del suo predecessore. Poi la contesa franco-aragonese diede nuovo alimento al conflitto. Da prima, nel 1285, si promise aiuto a Pietro III; ma, avendo il monarca francese offerto dei territorî in Aragona e promesso di rinunziare alla difesa dei figli di Ferdinando in cambio della neutralità castigliana, alla corte di Sancio gli animi si div-sero e non fu possibile giungere a un accordo nelle conferenze tenute a Toro nel febbraio 1288: il re si decise per l'alleanza con la Francia, e, poiché contro tale risoluzione prese le armi Lope Díaz de Haro, signore di Biscaglia, il più potente nobile della Castiglia, in Alfaro nel giugno 1288 lo fece uccidere con un suo parente, partecipando anche lui alla strage. Ciò fu causa dell'insurrezione guidata dall'infante don Giovanni, finita con la conquista della città di Haro, messa a ferro e fuoco.

Seguirono il trattato di Lyon (13 luglio 1288) concluso con la Francia, confermato nel 1290 in un colloquio tra i due sovrani, incontratisi a Baiona, la guerra con l'Aragona, alla quale parteciparono i figli di Ferdinando, ora alleati dell'Aragonese, e infine la mediazione della Castiglia tra la Francia e l'Aragona. S. nell'ottobre 1292 conquistò Tarifa ai Marocchini. Morì il 25 aprile 1295 a Toledo. Molto probabilmente il suo soprannome el Bravo deve essere inteso nel senso di "iracondo".

A. Morel-Fatio, in Bulletin hispanique, 1900; N. Hergueta, in Revista de Archivos, bibliotecas y museos, 1903; G. Daumer, Mémoire sur les relations de la France et de Castille, Parigi 1913; A. Ballesteros y Beretta, Hist. de España, III, Barcellona 1922; M. Gaibros de Ballesteros, Tarifa y la politica de Sancho IV, Madrid 1919-20 e Hist. del reinado de Sancho IV, ivi 1922.

Vocabolario
bócca di leóne
bocca di leone bócca di leóne locuz. usata come s. f. – Erba perenne della famiglia scrofulariacee (lat. scient. Antirrhinum majus), con foglie lanceolate, fiori per lo più rossi, in lunghi racemi, corolla a tubo rigonfio alla base e lembo...
bravo¹
bravo1 bravo1 agg. [dallo spagn. bravo, di etimo discusso, prob. dal lat. barbărus nel senso di «selvaggio, indomito», forse incrociato con pravus «malvagio»]. – 1. Coraggioso, ardimentoso: questi giovinetti Che mostravan aver sì b. core...
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