SANDOMIERZ
SANDOMIERZ (ted. Sandomir; ruteno Sudomir; Zondomir, Sandomir, Sandomiria, Sandomirz, Sendomiria, Sendomir nei docc. medievali) Centro della Polonia posto sulla riva sinistra della Vistola, poco a S della confluenza con il fiume San, situato su una collina di löss, attraversata da gole.
Importante città della Piccola Polonia, fino al sec. 13° S. fu roccaforte e insediamento lungo la via di traffici che collegava Cracovia alla Rutenia. Sulla collina di Zamkowe sono state ritrovate tracce dell’antico insediamento (secc. 8°-10°) e una roccaforte con bastioni in legno e terra (secc. 11°-13°); nella parte meridionale della collina di Miejskie è emerso un insediamento che circondava la fortezza (secc. 10°-12°); infine, sulla collina Staromiejskie sono stati rinvenuti un cimitero (sec. 11°) e un successivo insediamento (sec. 12°-1260).
Nel 1000 S. fu compresa nella diocesi di Cracovia e successivamente divenne arcidiaconato. Essa viene menzionata per la prima volta all’inizio del sec. 12°, insieme a Wrocùaw e a Cracovia, come una delle sedes regni principales (Galli Anonymi Chronicae, II, 8, 16). Con la divisione della Polonia in principati, avvenuta nel 1138, S. divenne sede dei principi e nel sec. 12° una castellania. Le invasioni dei Mongoli (1241; 1259-1260) distrussero gran parte di S., interrompendone lo sviluppo. Nel 1286 S. ricevette un privilegio dal principe Leszek il Nero, che stabilì la città nella sua attuale posizione sull’ampia collina orientale di Miejskie (‘collina della città’). Nel Trecento, innalzata al rango di sede di un voivoda, S. godette di un rapido sviluppo.
Nel terzo quarto del sec. 14°, sulla collina di Zamkowe, nel luogo dell’antica roccaforte principesca, denominata castrum in vari documenti della metà del Duecento (v. per es. Rocznik Kapituùy Krakowskiej), fu costruito un castello in laterizio. Esso venne danneggiato durante l’invasione svedese del 1656, ma la parte occidentale dell’ala principale a due piani, costruita in pietra e laterizio, in stile gotico, si è conservata, come pure le sue torri adiacenti: quella meridionale, aggiunta nel 1480, e quella settentrionale, anch’essa di epoca tardogotica.
L’impianto originario della città, alterato dopo un incendio del 1349, si è conservato fino a oggi, con un asse viario disposto lungo la direzione N-S e al centro la piazza del mercato, dove si trova il palazzo municipale gotico. Questo risale alla metà del sec. 14°, per quanto riguarda il lato meridionale, e al sec. 16° per il coronamento e ampliamento.
Delle fortificazioni di età medievale, che comprendevano quattro porte risalenti al terzo quarto del sec. 14°, le uniche parti conservate sono la porta Opatowska a N, con resti di una capponiera, e piccole porzioni di muro appartenenti al perimetro medievale della città.
Sulla parte sud della collina di Miejskie, luogo di un antico insediamento, si trova la chiesa di S. Maria (cattedrale dal 1818). La prima chiesa fu probabilmente costruita nell’11° secolo. Menzionata in un documento del 1148 (ecclesia sanctae Mariae de Zondomir; Pommerellisches Urkundenbuch, 1881), fu in seguito innalzata al rango di collegiata e sostituita da una chiesa romanica fondata dal principe Casimiro II il Giusto (m. nel 1194) e consacrata nel 1191. L’edificio bruciò durante l’invasione mongola del 1259-1260. La consacrazione dell’od. chiesa gotica, fondata intorno al 1360 da re Casimiro III il Grande, ebbe luogo nel 1382. Si tratta di una chiesa ‘a sala’ realizzata in laterizio e pietra, a tre navate di cinque campate, concluse da un coro di quattro campate, e coperta da volta a crociera costolonata. Durante i primi tre decenni del Quattrocento l’intero coro venne decorato da un ampio ciclo di affreschi, in stile bizantino, eseguito da pittori di origine balcanica, commissionato da re Ladislao II Iagello.
Nel 1226 il vescovo di Cracovia, Iwo Odrowâä, condusse i Domenicani da Cracovia a S., perché prendessero possesso della chiesa di S. Giacomo, allora chiesa parrocchiale di S., situata all’interno di un antico insediamento urbano sulla collina di Staromiejskie. La nuova chiesa, in laterizio, eretta nel secondo quarto sel sec. 13°, è la meglio conservata tra le antiche chiese domenicane della Polonia. La parte più antica è il coro, costruito su pianta rettangolare allungata. Dapprima coperto a tetto, presto esso ricevette una volta a crociera costolonata di tre campate (la volta attuale risale al sec. 17°). Negli anni trenta del Duecento iniziò la costruzione del corpo longitudinale della chiesa: una struttura a tre navate completamente coperta a tetto, con arcate della navata di altezza diversa da N a S. L’esterno della chiesa è decorato da fregi ceramici, a motivi geometrici, parzialmente invetriati. La navata nord presenta un portale doppio, strombato e decorato con piccole sculture in ceramica. Verso la fine del sec. 13°, accanto alla navata, all’angolo nordoccidentale, venne costruito un beffroi in laterizio. Del chiostro si è conservata parte dell’ala orientale.
Le fonti medievali menzionano nove chiese a S.: cinque all’interno delle mura e quattro all’esterno. Oltre a queste, occorre ricordare: la chiesa di S. Pietro, menzionata nel 1166, le cui fondazioni sono state individuate a N della collegiata (possono essere distinte tre fasi costruttive: secc. 12°, 13° e 14°); la chiesa dell’ospedale del Santo Spirito, situata nella parte settentrionale della città, presso la porta di Opatowska, fondata nel 1292, la cui attuale forma gotica risale alla prima metà del Quattrocento; la chiesa di S. Paolo (parrocchiale dal 1226), con un coro in laterizio del 1426-1434.
Nel tesoro della cattedrale di S. Maria sono conservati, tra gli oggetti più preziosi, una croce reliquiario e un altare portatile in avorio. La parte più antica del reliquiario fu realizzata nel 1330-1340 da una bottega orafa renana. In origine conservato nel castello dei Cavalieri Teutonici di Brodnica, esso venne poi donato da Ladislao II Iagello alla collegiata. La croce fu munita di una base realizzata a Cracovia nel terzo quarto del 15° secolo. L’altare, invece, è un’opera della bottega degli Embriachi di Venezia, dove compaiono entro una struttura più recente le scene dell’Annunciazione, della Crocifissione, del Noli me tangere e otto figure di santi.
La Bibl. Kapitulna conserva vari codici importanti, tra cui il Pantheon di Goffredo da Viterbo (m. post 1202), con una leggenda illustrata di Alessandro Magno del 1335, e numerosi manoscritti miniati del 13° e 15° secolo. Nel Muz. Diecezjalne sono conservati una Madonna in pietra (1200-1230), proveniente da Goûlice, elementi della decorazione architettonica della chiesa domenicana, pitture e sculture del 15° e 16° secolo. Tra gli oggetti custoditi nel Muz. Okrègowe si segnalano una testa di leone (sec. 12°) e vari elementi architettonici di origine non precisata.
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