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CSOÓRI, Sándor

di Gyozo Szabó - Enciclopedia Italiana - IV Appendice (1978)
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CSOÓRI, Sándor

Gyozo Szabó

Poeta ungherese di origine contadina, nato a Zámoly nel 1930. Già dal suo primo volume Felröppen a madár "Spicca il volo l'uccello", 1954) traspaiono i caratteri più importanti della poesia csoóriana: l'amore della verità, e la sicura padronanza delle possibilità espressive del linguaggio poetico ungherese. Ebbe il premio "Attila József" nel 1954. Nel secondo volume Ördögpille ("Farfalla diavola", 1957) esprime travagli e dubbi interiori, mentre le poesie del Menekülés a magányból ("Fuga dalla solitudine", 1962) rivelano la ricerca di una modernità contenutistica e formale. Importanti le sue sceneggiature cinematografiche scritte in collaborazione con i registi F. Kósa e I. Gyöngyössy; Ítélet ("Giudizio", 1972), Nincs idő ("Fuori del tempo", 1972) e, rispettivamente, Tízezer nap ("Diecimila soli", 1964) che rievocano grandi cambiamenti storici e sociali. Altre opere di C. sono: Kubai napló ("Diario cubano", 1963); A költő és a majompofa ("Il poeta e la faccia di scimmia", 1966); Második születésem ("La mia seconda nascita", 1967); Faltól-falig ("Da muro a muro", 1969); Párbeszéd, sötétben ("Dialogo, al buio", 1973); Utazás félálomban ("Viaggio nel dormiveglia", 1974).

Bibl.: P. Santarcangeli, Lirica ungherese del '900, Parma 1962; I. Simon, A magyar irodalom ("La letteratura ungherese"), Budapest 1973.

Vedi anche
poesia Arte di produrre composizioni verbali in versi, cioè secondo determinate leggi metriche, o secondo altri tipi di restrizione; con una certa approssimazione si può dire che il significato di p. è individuabile, nell’uso corrente e tradizionale, nella sua contrapposizione a prosa, in quanto i due termini ...
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