FILIPPONI, Sandrino (Alessandro)
Nacque a Udine il 30 marzo 1909, da Luigi, pittore e decoratore, e da Elena Caterina Alessi. Compiuti gli studi classici, seguì per due anni i corsi dell'accademia di belle arti di Venezia.
Il 1ºluglio del 1928 aderì al Gruppo giovani pittori di Udine, capeggiato da A. E. Modotto e del quale facevano parte i fratelli Afro, Dino e Mirko Basaldella, oltre a C. Grassi, F. Pittino ed E. Trangoni. Con alcuni di essi, tra cui l'esordiente Afro che espose un Interno, prese parte a Venezia alla XIX Esposizione dell'Opera Bevilacqua, inaugurata il 21 luglio 1928 alla Ca' Pesaro, dove presentò le opere Una fabbrica e Tempo di pioggia (cfr. catal., p. 7, nn. 7-8; ubicazione ignota). Il sodalizio pittorico, già a distanza di pochi mesi, perse alcuni dei suoi rappresentanti e nell'agosto dello stesso anno venne trasformato dal F., da Modotto e dai tre Basaldella, in Gruppo friulano artisti d'avanguardia che, ad ottobre, divenne la Scuola friulana d'avanguardia. Nei mesi di ottobre e novembre dello stesso anno venne ordinata nel palazzo Chiesa ad Udine la I Mostra d'arte della Scuola friulana d'avanguardia, presentata in catalogo da U. Nebbia: il F. vi prese parte con Il figlio dell'oste, Mattino in Friuli-racconto, Paesaggio, Attesa, Dinaldo di Leo, Scatola di ferro, Ritratto di giovane (catal., nn. 10-16; ubicazione ignota); D. Basaldella vi espose tre sculture, tra le quali il Busto del pitt. Filipponi in gesso argentato. Nell'autunno del 1929 il F. partecipò con una non meglio identificata Figura alla III Esposizione regionale del Sindacato fascista degli artisti di Trieste (cfr. catal., p. 31 n. 7, dove si legge anche che il F. abitava ad Udine in via Ledia 34). In questo periodo il F. realizzò numerosi autoritratti - insieme alle nature morte, i soggetti privilegiati del suo lavoro - che appaiono caratterizzati da un acceso cromatismo dagli accenti espressionistici.
In occasione di due viaggi di studi a Roma tra il 1929 ed il 1931, il primo insieme a Dino e Afro, il F. ebbe modo di "innamorarsi delle creazioni schematiche lasciateci dai primi cristiani nelle catacombe" (Grassi, 1931) e di entrare in contatto con l'ambiente artistico romano. Nonostante manchino dati esatti che certifichino la cronologia, la durata e gli incontri che hanno costellato i suoi soggiorni a Roma, è ipotizzabile, sulla base di un confronto stilistico, che sia rimasto influenzato dalla pittura di G. Bonichi (Scipione) e di M. Mafai, le cui opere è possibile che abbia visto esposte nelle diverse mostre cui i due presero parte nel 1930 o nell'ambito della personale che, nello stesso anno, in novembre, essi allestirono alla Galleria di Roma; in quest'ultima, Scipione e Mafai presentarono diversi ritratti ed autoritratti dai quali il F. sembra essere rimasto profondamente colpito, soprattutto per il colore spesso e acceso nei suoi toni più caldi e lividi, tecnica adottata dal Bonichi e, nelle opere precedenti al suo viaggio a Parigi, anche da Mafai.
Nel 1931 il F. inviò alla I Quadriennale d'arte nazionale di Roma una Natura morta con fiori del 1930 (ubicazione ignota; ripr. in Crispolti, 1987, p. 254), ma l'opera venne rifiutata poiché, essendo stata eseguita per motivi economici su due tele mal cucite, venne giudicata irregolare (Reale, 1987, p. 277).
Il 22 giugno 1931 il F. morì a Udine.
La V Esposizione d'arte del Sindacato regionale fascista della Venezia Giulia ad Udine (1931, catal., pp. 28 ss.) lo commemorò con una mostra retrospettiva, comprendente quattro autoritratti a olio ed alcuni disegni (ripr. in Reale, 1987, pp. 278 s.) vicini allo stile di A. Modigliani, le cui opere il F. aveva potuto vedere alla Biennale di Venezia del 1930; in occasione della stessa mostra D. Basaldella espose il perduto Ritratta del pittore Sandrino Filipponi, una terracotta del 1931 (ripr. in Crispolti, 1987, pp. 12, 247) che si andava ad aggiungere ad un altro ritratto dell'amico pittore, intitolato Ritratto con cappello nero (Sandrino Filipponi) (1929-1930, ripr. in Crispolti, 1987, p. 11), ed a quello in gesso del 1928. A 27 anni dalla morte il F. venne ricordato con una retrospettiva allestita presso la galleria del Girasole di Udine.
La Galleria civica d'arte moderna di Udine possiede diversi suoi autoritratti; altre tele sono conservate presso la raccolta De Cillia di Treppo Carnico (Udine; Natura morta, ripr. in Sabucco, 1988, copertina).
Fonti e Bibl.: U. Nebbia, Scuola friulana d'avanguardia. I Mostra d'arte (catal.), Udine 1928(pp. n. n.); F. D. Ragni, Mostre d'arte di friulani, in La Panarie, VI (1929), 36, p. 378; C.Grassi, in V Esposizione d'arte del Sindacato regionale della Venezia Giulia (catal.), Udine 1931, p. 28; A.Manzano, Arte moderna in Friuli, in Avanti cul brun!…, s. 5, XXI (1953),pp.244, 248, 250, 252, 257, 260; A. F. (catal., Galleria il Girasole), Udine 1958; A.Manzano, La mostra postuma di S. F., in Messaggero veneto, 23 marzo 1958; A.Rizzi, in Acquisizioni 1975-1980 (catal.), Udine 1980, p. 16;L. Damiani, Arte del Novecento in Friuli, II, Il Novecento mito e razionalismo, Udine 1982, pp. 27ss., 337; G. Sgubbi, in Arte nel Friuli-Venezia Giulia 1900-1959 (catal., Trieste), Pordenone 1982, pp. 82 s.;E. Crispolti, I Basaldella. Dino Mirko Afro, Milano 1984, pp. 20, 22, 25 s., 28s., 31 s.; B. Mantura-P. Rosazza Ferraris, Afro fino al 1952 (catal., Spoleto), Milano-Roma 1987, p. 121;E. Crispolti, in Dino, Mirko, Afro Basaldella (catal. della mostra di Udine), a cura di E. Crispolti, Milano 1987, pp. 12 s., 244, 248, 253 s.;I. Reale, ibid., pp. 276-281;A. Rizzi, Modotto ai Basaldella: e se voi Pittino e io..., in Messaggero veneto, 2 dic. 1987;G. Sabucco, Il pittore A. F. e la "Scuola friulana d'avanguardia", in Quaderni della Face (Famiglia artisti cattolici Ellero), 1988, n. 72, pp. 1-10;I. Reale, La pittura a Trieste e inFriuli nel primo Novecento (1900-1945), in La pittura in Italia. Il Novecento/1 1900-1945, Milano 1992, pp. 327 s.; A. Curtarolo, ibid., p. 887; L. Caramel, Afro (catal.), Milano 1992, pp. 11 s., 166.