Nome con cui è noto l'architetto e ingegnere militare Antonio Giamberti (Firenze 1453 o 1455 circa - ivi 1534). Fratello minore di Giuliano, con cui spesso collaborò, tra i suoi primi lavori autonomi spiccano le trasformazioni delle fortezze dello stato pontificio come ingegnere-architetto di Alessandro VI (Castel Sant'Angelo a Roma dal 1493; fortezze di Nepi e Nettuno, 1501-03; rocca di Civita Castellana, 1494-1501, con il caratteristico cortile all'antica ispirato al sistema degli ordini sovrapposti del Colosseo). Nel 1495 affiancò il fratello Giuliano dirigendo il cantiere della fortezza di Poggio Imperiale (fino al 1513) e sovrintendendo alla costruzione delle fortezze di Arezzo (1505-11), di Borgo San Sepolcro (1505-08), di Pisa (1505-10) e della Fortezza Vecchia di Livorno (1505-15). A Firenze, in collaborazione con Baccio d'Agnolo, eseguì la Loggia de' Servi (1517-29), rivelando, oltre a spiccate doti di ingegnere militare, naturale talento di architetto. Dopo la morte di Giuliano, si dedicò essenzialmente ad opere di architettura civile e religiosa realizzando (seppur non documentati con certezza) i palazzi Nobili-Tarugi, Del Monte Contucci e Cervini a Montepulciano (dal 1518 circa). A lui è anche attribuito il palazzo Del Monte, ora Palazzo comunale, a Monte S. Savino. Il suo capolavoro rimane, tuttavia, la chiesa della Madonna di S. Biagio a Montepulciano (1518-34); ispirata al tipo di S. Maria delle Carceri a Prato di Giuliano da S., la chiesa, a pianta centrale con croce greca inscritta, interamente realizzata in travertino, è caratterizzata da un deciso e originale impiego, sia all'esterno sia all'interno, dell'ordine dorico che le conferisce un senso di forza e solidità inusuale per gli edifici religiosi del periodo.