sanguinoso
Pur essendo attestato solo quattro volte, ricopre un'area semantica più ampia di quella occupata nell'italiano moderno, perché è usato anche in accezioni per le quali oggi è preferito ‛ sanguigno ', che invece D. adopera solo con riferimento a cose che hanno il color del sangue o come sostantivo.
E' riferito a tessuti organici " iniettati di sangue " in misura patologica: Cv III IX 13 avviene.., che per essere la tunica de la pupilla sanguinosa molto... le cose paiano quasi tutte rubicunde.
Vale " misto a sangue ": If XXXIV 54 [Lucifero] Con sei occhi piangëa, e per tre menti / gocciava 'l pianto e sanguinosa bava. Come possibili fonti si citano Virg. Georg. III 203 [il cavallo] " spumas aget ore cruentas ", e III 515 " taurus / ... mixtum spumis vomit ore cruorem ".
L'aggettivo compare in accezioni che gli sono tuttora proprie quando si collega all'idea del sangue versato in guerra o nelle discordie civili: La terra che fé... / di Franceschi sanguinoso mucchio (If XXVII 44) è Forlì, la città che, nel 1282, con una vittoriosa sortita, aveva fatto strage delle truppe francesi e guelfe inviate da Martino IV ad assediarla. Durante la sua podesteria fiorentina del primo e secondo semestre del 1303, Fulcieri da Calboli aveva lasciato trista fama di sé per le feroci angherie e persecuzioni con le quali aveva infierito contro ghibellini e guelfi bianchi (cfr. D. Compagni II 30; G. Villani VIII 59): Guido del Duca lo ricorda a D. avvertendolo che Fulcieri sanguinoso esce de la trista selva (Pg XIV 64), lascia cioè la carica e Firenze " lordo di sangue " degli avversari; ma nel vocabolo è anche presente l'idea che la crudele violenza esercitata dal podestà ‛ aveva ferito ', ‛ offeso ' il senso della giustizia e l'animo di quanti, della sua efferatezza, erano stati testimoni. Il vocabolo s'inserisce così in un contesto tutto dominato dall'idea di una sopraffazione bestiale e selvaggia (cfr. vv. 58-66).