SANT'AGATA dei Goti (A. T., 27-28-29)
Paese della provincia di Benevento situato a 159 m. sul mare alle falde del M. Maineto, nella media valle dell'Isclero. Ha la forma di un semicerchio, cinto da mura, con gli avanzi dell'antico castello, con una bella cattedrale dal pavimento di musaico e altre opere d'arte del '400. La popolazione di 4487 ab. (1931) vive di piccole industrie locali ma soprattutto dell'agricoltura.
Il territorio comunale, esteso 62,92 kmq., è per poco più della metà coltivato a frumento, granoturco, patate, ortaggi e legumi; per 1/7 a viti, olivi e alberi da frutta, e per 1/4 circa è coperto di boschi: è ricco di acque, utilizzate in parte per alimentare le cascate del Palazzo reale di Caserta e la città di Napoli. La popolazione dell'intero comune da 8220 ab. nel 1881 è passata a 11.025 nel 1921 e a 11.883 nel 1931; il 49% vive in case sparse e il resto nel centro capoluogo (37%) e in 7 piccoli villaggi (14%). Sant'Agata è servita dalle stazioni ferroviarie di Maddaloni, sulla linea Foggia-Caserta, da cui dista 18 km. (e con la quale è unita con un servizio automobilistico).
Storia. - Falsa l'origine gotica, come alcuni congetturano dal nome. Fu invece città sannita, forse l'antica Saticuola, assediata da Annibale. Gastaldato importante nel ducato beneventano, ebbe il vescovato nel 970. Sottoposta ora ai conti di Capua, ora ai principi di Benevento, soffrì devastazioni da parte dei Greci, finché fu presa dal re Ruggiero (1135). Parteggiò poi per Tancredi. Nel 1230, era sotto il dominio di Gregorio IX; nelle guerre di Giovanna I, fu ceduta al conte d'Artois (1304?), e dopo varie vicende ai Carafa di Maddaloni.
Bibl.: F. Rainone, Origine della cittò di S. A., 1768; Memorie storiche della città di S. A., Napoli 1841; A. Meomartini, Comuni della provincia di Benevento, Benevento 1918.